Poi dici che proseguo lentamente nella lista dei 1001 libri da leggere. Già. Perchè ci sono libri di cui si è già detto tutto, racconti dagli abissi della storia umana che sono incommentabili per natura, giganti della memoria e della letteratura che ti fanno sentire piccolo come una pulce, e altrettanto intelligente.

E’ il motivo per cui nella lista sul mio sito mancano ancora i link ai commenti ai libri di Primo Levi, che pure ho letto e riletto più di una volta.

Se avessi immaginato la tempesta emotiva che avrebbe scatenato “Paesaggio dopo la battaglia”, che con i volumi di Primo Levi condivide l’ambientazione nella pagina più buia e più tragica della storia dell’uomo, forse non sarei qui davanti alla tastiera. E il senso di inadeguatezza permane, si gonfia a dismisura, ma due parole sento la necessità di scriverle, forse solo perché sono arrivato alla mia (bella) età senza aver mai sentito parlare di Borowski e della sua narrativa, e ho il timore di sapere perché.

Borowski, che si tolse la vita a 29 anni dopo aver vissuto l’esperienza dei campi, racconta la quotidianità dell’orrore con una schiettezza che fa male, perché entra nella psicologia di chi ha cercato di sopravvivere e nel farlo si è, a sua volta, degradato. Non c’è un modo più leggero di dirlo: Borowski accende una luce orribile sulle gerarchie fra detenuti, sulla necessità di procurarsi del cibo in qualsiasi modo, sul tentativo di nascondersi a discapito di un altro più sfortunato. Sostiene, chiaramente, che un aspetto forse poco raccontato dei campi è stato anche questo: rendere impossibile sopravvivere se non venendo a patti con la propria oscurità. 

E’ chiaro, DEVE essere chiaro, che tutto ciò aggiunge – e NON sottrae – responsabilità e orrore a chi organizzò una macchina industriale di sterminio: andare oltre la contabilità della tragedia e raccontare come il campo trasformasse l’anima e la morale dei detenuti è un elemento di ulteriore, enorme condanna. 

Leggere “Paesaggio dopo la battaglia” è tremendo, difficilissimo, clamorosamente educativo.

SCHEDA LIBRO
Autore: Tadeus Borowski
Titolo: Paesaggio dopo la battaglia
Editore: Lindau
Collana: La memoria
Anno di pubblicazione: 2020 (prima edizione 1948)
Pagine: 320
ISBN: 978-8867085903

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Riassumendo
  • 8/10
    Una testimonianza dai campi - 8/10
8/10

Quarta di copertina

In questi racconti sulla guerra e il campo di concentramento, lo sguardo di Borowski si fissa sui sofferenti, sui vinti, e con oggettiva spietatezza mette a nudo la crudeltà e il cinico egoismo che prevalgono nell’animo dell’uomo in lotta per la sopravvivenza.

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