Rispondo alla domanda anche se nessuno me l’ha posta: il podcast “Il dito di Dio” e il libro Romanzo di un naufragio sono, inevitabilmente, prodotti editoriali differenti. A me è capitato di iniziare (e finire in due giorni) il libro mentre eravamo più o meno a metà nell’ascolto del podcast, e non me ne sono pentito. Se nell’ascolto è prevalsa, direi piuttosto nettamente, l’emozione (e Il dito di Dio, come il precedente Veleno dello stesso Pablo Trincia, è giornalisticamente clamoroso), nella lettura ho avvertito emergere un po’ più la riflessione e, benché le narrazioni siano ovviamente simili, non ho avvertito la sensazione del doppione.
Inutile ripercorrere qui la storia di una tragedia che ricordiamo tutti e il cui decimo anniversario, da poco trascorso, è stata perfetta occasione di ricordo. Meglio concentrarsi sul lavoro attento, preciso, minuzioso, a più riprese commuovente di Pablo Trincia, che regala una voce ai veri protagonisti di quella notte sciagurata: i passeggeri e le loro storie, continuamente messi di fronte a un bivio che poteva dire vita o morte, e gli isolani del Giglio, con una straordinaria umanità che riconcilia con la nostra specie animale.
Romanzo di un naufragio si legge con partecipazione, emozione, sofferenza e tanta, tantissima rabbia: perché se è vero che un errore può capitare a tutti – anche senza far finire mezzo miliardo di dollari di nave su una scogliera mettendo a rischio la vita di 4.000 persone – la gestione delle ore successive è stata a metà fra lo scellerato e il criminale, e sapere quanto sarebbe stato facile evitare il pianto di tante famiglie strappa la pelle di dosso con purissima, nerissima, infinita rabbia.
SCHEDA LIBRO
Autore: Pablo Trincia
Titolo: Romanzo di un naufragio
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Extra
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 256
ISBN: 978-8806252519
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina rigida € 16,62, ebook: € 9,99
Riassumendo
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8/10
Quarta di copertina
La notte del 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia, con a bordo più di 4000 persone, naufraga di fronte all’Isola del Giglio. A dieci anni di distanza Pablo Trincia ci riporta su quella nave attraverso le testimonianze di chi era lì quella notte. I passeggeri, l’equipaggio, i soccorritori, gli abitanti dell’isola.