Qualche giorno fa parlavo di Zerocalcare come di uno che mi “emoziona”, nel senso proprio etimologico del termine. 

Mi si muove proprio qualcosa dentro: che sia una irrefrenabile risata (e quante volte è capitato), che sia un momento di riflessione, che sia persino un attimo di commozione (e tenderei a non descrivere i singhiozzi durante la serie Netflix che ha fatto storia, ecco). 

Leggendo Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia ne ho scoperta un’altra, che magari vale solo per me e un po’ me ne vergogno pure, ma in fondo chissene, è anche a questo che serve leggere, informarsi, leggere, pensare: Zerocalcare mi suscita dei clamorosi sensi di colpa, e lo dico calcando fortemente il senso positivo (sì, un senso positivo c’è) di avvertire quella specifica sensazione. Spiego: nelle sue storie più sociali – e ci ha avuto occasione di seguirlo a Propaganda Live o sui reportage per Internazionale capirà cosa intendo – Zerocalcare non risparmia l’espressione di una sorta di “vox populi”, quella che quando qualcuno denuncia le condizioni di un carcere non si risparmia i “beh, sono in carcere, mica in hotel”, o che magari se si prova a sollevare il caso di un italiano assassinato in Egitto “ma cosa ci è andato a fare” etc etc etc. E’ un fenomeno che una volta restava confinato nei bar di paese e che oggi ha preso la dimensione e l’eco del social, sì, quella roba lì. 

A me viene il senso di colpa. Perché magari sarò l’unico pezzo di melma sul pianeta, ma alcune di quelle frasi, di quelle reazioni pancesche e indignate, di quelle espressioni a metà fra il becero e il giustizialista, sì, mi si sono affacciate alla mente. E magari le ho pure pronunciate, certo non in un contesto allargato o pubblico come un social (persino la mia idiozia ha un limite), ma nel conforto di un ambiente familiare ristretto, in cui ci si può lasciare andare. 

Leggerle nei fumetti di Zerocalcare mi aiuta a sentirmi in colpa, a percepirne la bassezza, a evidenziare a me stesso che di strada da fare ne ho tanta prima di diventare capace di ricordare subito e istintivamente che il mondo è infinitamente complesso, che ognuno di noi è un universo di contraddizioni, che solo nei romanzi – a volte neppure in quelli – puoi godere del contorno di una storia chiaramente definita. 

 

SCHEDA LIBRO
Autore: Zerocalcare
Titolo: Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia
Editore: Bao Publishing
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2021 
Pagine: 224
ISBN: 978-8832736571

Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina rigida € 17,10, ebook: € 8,99

Riassumendo
  • 7.5/10
    Le tante sfumature di un artista dei nostri tempi - 7.5/10
7.5/10

Quarta di copertina

Dalla condizione dei carcerati di Rebibbia durante la prima ondata della pandemia all’importanza della sanità territoriale, da una disamina approfondita sul fenomeno della cancel culture alla condizione degli ezidi in Iraq, questa raccolta di storie di Zerocalcare è tra le più “serie” della sua carriera,

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