C’è questa foto di Oriana Fallaci di cui penso di aver parlato anche con il mio gatto (“Ulisse confermi? Miao”). Sulla copertina di Saigon e così sia la fotografia appare ritagliata, ma nella sua versione originale, la Fallaci (bellissima) è l’unica a guardare in una direzione: tutti gli altri sguardi sono rivolti esattamente dalla parte opposta. 

Saigon e così sia è fra le migliori sintesi di questa capacità sovrannaturale della Fallaci: vivere a un evento storico o un reportage perfettamente conscia di un giudizio prevenuto – spesso addirittura esplicitandolo – e poi far vagare liberamente lo sguardo, catturando la realtà e raccontandola. Ogni volta che la leggo, vivo una invidia tremenda e divorante, e provo a prenderlo come un insegnamento: poi, certo, siamo essere umani e guardare qualcosa o qualcuno attraverso la lente del pregiudizio ci viene naturale quanto respirare. Però che libertà poter raccogliere davvero quello che sta accadendo, senza sentirsi sconfitti.

La prima parte di Saigon e così sia, quella in cui la Fallaci racconta del suo viaggio ad Hanoi, è di una bellezza struggente. Rileggerla ogni dodici mesi non può che fare un gran bene.

SCHEDA LIBRO
Autore: Oriana Fallaci
Titolo: Saigon e così sia
Editore / Collana: Rizzoli
Pagine: 368
ISBN: 978-8817049931
Prezzo (amazon.it, 15% sconto): cartaceo con copertina flessibile: € 10, ebook 7,99

8.5/10

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