Ma quanto mi piacciono i gialli storici di Giorgio Ballario, e quanto mi è piaciuto Intrigo ad Asmara.
A costo di ripetermi (ormai confondo i soliloqui mentali e quelli abbandonati in un post…), i libri di genere (siano gialli, noir, thriller o quel che volete) si basano su una terzetto infrangibile: trama credibile e che non presenti un colpo di scena improbabile e imparabile per il lettore, un protagonista principale e qualche ottimo comprimario che avresti voglia di invitare a cena e una ambientazione che ti porti via con i pensieri per un bel po’.
La serie dedicata da Giorgio Ballario alle avventure in Africa Orientale Italiana del Maggiore Morosini rispondono perfettamente a queste caratteristiche: in “Intrigo ad Asmara”, anzi, il nostro protagonista (accompagnato dal fido e meraviglioso piemontese Barbagallo e per un tratto di strada anche dal fedele e locale Tesfaghì) sarà costretto ad indagare su una serie di delitti avvenuti ad Asmara, sua nuova destinazione dopo il trasferimento dall’ormai amata Massaua. L’ombra di un serial killer nasconde in realtà intrighi coloniali e “di corte” come si conviene a quel periodo storico, e quello che per un po’ è stato un (ottimo) giallo si trasforma via via anche in una (ottima) spy story.
Manca, rispetto alle quattro avventure precedenti, un cameo storico su un personaggio realmente esistito che mi costringa a infinite ricerche di approfondimento sul web e alle lettura di un paio di biografie (era accaduto con il Duca degli Abruzzi e con il tenente Guillet), ma in presenza di una trama solida e affascinante e a un romanzo che mi ha regalato momenti di pura tranquillità sono decisamente incline al perdono!
Sesta avventura di Morosini pronta in valigia per le sospirate letture in riva al mare.
SCHEDA LIBRO
Autore: Giorgio Ballario
Titolo: Intrigo ad Asmara
Editore: Edizioni del Capricorno
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 332
ISBN: 978-8877074911
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Riassumendo
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8.5/10
Quarta di copertina
Gennaio 1937. Non è più la piccola, afosa e sonnolenta Massaua a fare da cornice alla nuova avventura del maggiore Aldo Morosini. Dopo la proclamazione dell’impero, Morosini entra a far parte della nascente Polizia dell’Africa Italiana (PAI) e, insieme al maresciallo Barbagallo, si trasferisce nella sfolgorante Asmara, all’epoca la città più bella, dinamica e moderna del Continente Nero.