Se c’è un libro che ha un gran senso leggere adesso, è Ragazzi di zinco di Svetlana Aleksievic. Più ancora di La guerra non ha un volto di donna, che mi aveva commosso e incantato. Perché Ragazzi di zinco racconta la storia di un milione di giovani russi spediti in Afganistan dal 1979, e soprattutto dei quattordicimila che tornarono in patria solo per essere sepolti, nottetempo, perché non si poteva mostrare che il conflitto avviato per sostenere “la grande causa internazionale e socialista” non stava andando esattamente come la televisione e la Pravda raccontavano.
Ripetendo quel metodo di lavoro che consente di ascoltare le voci dirette dei protagonisti, la Aleksievic ha attraversato per anni – ed erano anni pre-perestroika – l’Unione Societica per raccogliere le testimonianze di soldati, infermiere, medici, e soprattutto di madri di caduti. Riecheggiano, in questa opera pubblicata soltanto dopo la caduta del Muro, frasi e tematiche che abbiamo imparato tragicamente a conoscere negli ultimi mesi: è un eco che fa quasi impressione, dalla guerra avviata “perchè gli americani avevano pronto un piano d’invasione, li abbiamo anticipati di un’ora”, al ricordo continuo della Grande Guerra Patriottica del 45, a soldati inviati ad una esercitazione che scrivono a casa di essersi trovati al fronte senza saperlo. Ma più di tutto, prevale una umanità ferita e dolente che si è trovata di fronte a un bivio: morire buttando il sangue nella sabbia afgana o rientrare in patria al termine del servizio per essere definito “afgancy”, emarginato invece che accolto, traumatizzato da episodi orribili come solo la guerra può essere e su cui la Aleksievic non risparmia nulla.
E’ chiaro, chiarissimo, cristallino che in Ucraina ci siano uno stato aggressore e una comunità aggredita, e non c’è dubbio su dove possa andare tutto il mio sostegno. Ma un giorno – o forse oggi stesso – dovremo preoccuparci anche di chi la guerra l’ha comunque subita, con la divisa di un colore sbagliato addosso e una consonante divenuta simbolo di orrore sul petto.
SCHEDA LIBRO
Autore: Svetlana Aleksievic
Titolo: Ragazzi di zinco
Editore: Edizioni e/o
Collana: Dal mondo
Anno di pubblicazione: prima edizione 1992
Pagine: 316
ISBN: 9788866327158
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 12,25, ebook: € 8,99
Riassumendo
-
9/10
Quarta di copertina
Svetlana Aleksievič fa parlare qui i protagonisti di un’altra grande tragedia della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989. Un milione di ragazzi e ragazze partiti per sostenere la “grande causa internazionalista e patriottica”; almeno quattordicimila di loro rimpatriati chiusi nelle casse di zinco e sepolti di nascosto, nottetempo