E così, adesso non devo a Francesca Mannocchi solo la meraviglia dei suoi magnifici reportage giornalistici, uno dei migliori motivi per comprare La Stampa in edicola mentre attorno fioriscono le news sui social. Adesso le devo anche la lettura di un libro clamoroso, che mi era sfuggito nonostante con la Aleksievic, Premio Nobel per la letteratura nel 2015, avessi già pianto per Preghiera per Chernobyl. La guerra non ha un volto di donna è la più coinvolgente, struggente, memorabile mia lettura di questo scorcio di 2022, già letterariamente intenso.

Un lavoro enorme, una ricerca quasi infinita, un viaggio affrontato con lo sguardo spalancato e il cuore aperto: spiegarlo è infinitamente limitativo, l’Autrice ha raccolto per anni le testimonianze dalla prima linea di donne che avevano combattuto al fronte con la divisa sovietica, in uno dei tanti ruoli che una nazione invasa era stata costretta ad attribuire loro. E’ chiaro che i parallelismi con quanto sta accadendo in Ucraina sono quasi immediati, e i luoghi stessi citati nel libro aiutano. Ma il pensiero che mi ha attraverso la mente a lettura terminata non è stato solo legato all’attualità. 

Ho pensato che alcune delle parole che mi porterò dietro dopo questa lettura sono declinate al femminile. Perché a commuovermi profondamente è stata, in primo luogo, la Verità: è un libro che ho affrontato a piccoli sorsi, perché alcune delle situazioni descritte mi hanno messo alla prova, proprio perché nulla è risparmiato al lettore. Verità. 

E poi la Bellezza: perchè in questi racconti di donne dal fronte è spesso emersa la ricerca di un istante, di una vista, fosse anche un solo filo verde ancora intonso. Un segnale di Bellezza, nel suo senso più immaginifico e forte.

E, infine, la Speranza, che non era solo quella di un futuro vittorioso, di una liberazione della propria terra o di giorni felici. Era qualcosa di più ampio e profondo, come l’infermiera che si scopre contenta nel dividere un pezzo di pane con un nemico prigioniero, e capisce che è da lì che ripartirà. 

La guerra non ha un volto di donna è un libro terribile e bellissimo, pieno di Verità, Bellezza e Speranza. 

 

SCHEDA LIBRO
Autore: Svetlana Aleksievic
Titolo: La guerra non ha un volto di donna
Editore: Bompiani
Collana: –
Anno di pubblicazione: prima edizione 1985
Pagine: 452
ISBN: 978-8845293924

Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 13,00, ebook: € 8,99

Riassumendo
  • 9/10
    Memorabile. Impossibile da dimenticare. - 9/10
9/10

Quarta di copertina

Se la guerra la raccontano le donne, quando prima l’hanno raccontata solo gli uomini… se a farla raccontare è Svetlana Aleksieviéc… se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando, perlopiù volontarie, sono accorse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore… allora nasce un libro come questo.

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