Andrea Purgatori è sempre stato una di quelle poche penne (Domenico Quirico, per dirne un’altra) capace di orientare la mia scelta mattutina del quotidiano da comprare. Credo derivi dal fatto che – come chiunque abbia dimostrato un minimo di interesse per la nostra recente storia patria – non ho potuto fare a meno di incrociare i suoi reportage, Ustica e stragi di mafia su tutti, rimanendone sempre davvero molto colpito.
Ho affrontato Quattro piccole ostriche con la curiosità di chi vuol mettere alla sua prova un grande giornalista: si tratta infatti del primo romanzo di Purgatori, e la china poteva essere piuttosto scivolosa. Sono stato sorpreso.
Quattro piccole ostriche è un romanzo di spionaggio di altri tempi: sarò ancora sotto gli effetti della lettura di Le Carré, ma i richiami – direi, omaggi – all’atmosfera della Trilogia di Karla mi sono sembrati evidenti. Persino nel plot narrativo, che si apre con una sorta di richiamo in servizio che mi ha riportato alla memoria quello di Smiley in Tutti gli uomini di Smiley, anche se qui a tornare in gioco è un protagonista dello “schieramento avverso”, un agente dell’ex DDR che ha tradito nella indimenticabile notte della caduta del Muro di Berlino.
Le atmosfere da pienissima Guerra Fredda sono davvero intriganti, quelle più legate all’attualità convincenti come quelle di un buon Forsyth ed io ho sentito persino echeggiare qualcosa dell’umanità di Scerbanenco in Appuntamento a Trieste. Ottima lettura estiva, davvero.
SCHEDA LIBRO
Autore: Andrea Purgatori
Titolo: Quattro piccole ostriche
Editore: HarperCollins
Pagine: 301
ISBN: 978-8869054457
Prezzo (amazon.it, 15% sconto): ebook: € 9,99, cartaceo con copertina rigida: € 15,72
Riassumendo
Lo spionaggio d’altri tempi, un’ottima prova narrativa