Nel suo celebre saggio ispirato dal processo Eichmann a Gerusalemme, l’immensa Hannah Arendt aveva riscontrato tutta la banalità del male. In questo romanzo-saggio di Olivier Guez – che, va detto subito, non sfiora neppure le vette raggiunge dalla scrittrice tedesca – si erge in tutta la sua altezza vertiginoso la mediocrità del male.
Nell’immaginario popolare, e mi spingerei a dire anche nella storia, la figura di Joseph Mengele è seconda in malvagità forse solo a quella di Adolf Hitler. “Medico” – le virgolette sono più che obbligatorie – con una storia di studi “scientifici” (idem) alle spalle, Mengele è il torturatore per antonomasia: è il personaggio che operava senza anestesia ad Auschwitz, è colui che stabiliva morte o vita fischiettando arie delle opere, è l’orrore con un bisturi in mano per eccellenza. Nei perversi circoli del dopoguerra europeo, ha rischiato di diventare un mito per inafferrabilità, in particolare dopo che il Mossad aveva provveduto a consegnare alla giustizia israeliana Adolf Eichmann. Mengele era il simbolo di una serie di importanti personaggi dell’oscura e tragica esperienza nazista e di una certa compiacenza sudamericana che ne proteggeva un esilio che si immaginava dorato.
con La scomparsa di Josef Mengele, Olivier Guez – oltre a dimostrare un lavoro di ricerca durato anni – ha il merito di aver ricondotto una figura infernale alla sua piccolezza di uomo. Tolta una breve parentesi iniziale, la sua è una fuga solitaria, abbandonato da tutto e tutti, braccato e terrorizzato dalla cattura. Lontano dalla terra natia, che pure aveva amato, inseguito da un passato orrendo di cui mai appare pentito, Mengele non muove alla compassione – e ci mancherebbe – ma ingrigisce. Non saperei come descrivere altrimenti la sensazione: è l’evidenza di quanto si possa essere medi – tragicamente medi – e incidere in maniera così profonda nella storia dell’Uomo e degli uomini.
La scomparsa di Josef Mengele si legge; stenta magari a decollare, sempre a metà fra il saggio e il romanzo, ma con un sottofondo di reportage giornalistico che predomina e fatica a colpire. Ma fa pensare, accidenti se aiuta a pensare.
SCHEDA LIBRO
Autore: Olivier Guez
Titolo: La scomparsa di Josef Mengele
Traduzione: M. Botto
Editore: NeriPozza
Collana: Bloom
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 202
ISBN: 978-8854516045
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 14,03; eBook: € 9,99
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7/10
Riassumendo
La scomparsa di Josef Mengele si legge; stenta magari a decollare, sempre a metà fra il saggio e il romanzo, ma con un sottofondo di reportage giornalistico che predomina e fatica a colpire. Ma fa pensare, accidenti se aiuta a pensare.