Mi stavo domandando proprio ieri sera a cosa debba una certa fascinazione per le forze speciali e le operazioni, celebri o meno note, che le hanno viste protagoniste negli anni. Mi sono risposto che si tratta probabilmente di quella certa attrazione che finisci inevitabilmente per provare per le cose più lontane possibili dal tuo essere.
Per dire: con la compiacenza del babbo giornalista aeronautico ho finito per appassionarmi alle macchine volanti, e sono orgogliosamente in grado di distinguere un F-14 da un F-15 (per non dire dell’F-18, ma lì è facile perché c’ha i cosi storti della coda). Ovviamente ho sognato per un po’ di diventare un Top Gun, salvo accorgermi che Madre Natura mi aveva dotato di pupille curiose e che – senza occhiali – non distinguo un rinoceronte da una cabina telefonica, se non a trenta centimetri di distanza (il che, nel caso del rinoceronte, può essere un problema).
Un F-18 Hornet con i cosi storti
Similmente, venuto a sapere in anni giovanili che vantavamo alcuni dei più straordinari reparti di Forze Speciali del globo (non ci crederete ma è così), ho immediatamente stabilito che avrei indossato il basco amaranto o un passamontagna. Peccato che 1. Leggi la questione rinoceronte sopra 2. Sollevo dodici grammi con il braccio destro (e 8 con quello sinistro) e 3. Sabato scorso abbiamo fatto una gita in un parco avventura e – imbragato con due corde di sicurezza – ho temuto di schiantarmi al suolo da due metri scarsi di altezza. Amen: però la curiosità verso qualcosa che non sarò mai è rimasta.
Cerco quindi di accaparrarmi qualsiasi tomo sull’argomento e giorni fa ho messo le zampe su Obiettivo Bin Laden. I Navy Seal nell’operazione Neptune Spear. Come il titolo lascia presagire, si tratta del racconto dell’operazione Neptune Spear condotta dai SEAL americani che portò all’uccisione di Osama Bin Laden (nel tripudio, ammettiamolo, di qualsiasi essere dotato di senso sul pianeta).
Il volume si divide sostanzialmente in tre parti: la prima è dedicata alla nascita di Al-Quaeda e alle origini del terrorismo islamico, con un focus particolare sulla “carriera” di OBL.
La seconda racconta le operazioni di intelligence che – fra alti e bassi, inquietanti questi ultimi – ha portato al l’identificazione del nascondiglio del terrorista più famoso della storia.
L’ultima si concentra sull’operazione militare vera e propria, fra qualche curioso particolare e pagine di fredda cronaca dell’evento. Il tono è gradevolmente storico e piuttosto distante dalla retorica roboante fine a se stessa: le parole di elogio più intense sono dedicate al pilota di uno dei due elicotteri coinvolti nell’evento, protagonista di uno sorta di schianto controllato che consentì la prosecuzione della missione. L’intento è quello di ricostruire, grazie a fonti ufficiali e alle biografie di alcuni dei partecipanti al blitz, come andarono le cose quella sera ad Abbottabad.
Il testo è accompagnato da un buon numero di immagini – nella maggioranza dei casi molto note – è da alcuni disegni che ricostruiscono alcuni dei momenti salienti dell’incursione: nulla di sconvolgente ma certamente utili a immaginare.
Obiettivo Bin Laden è un volume completo, certamente ricco, a volte un po’ ridondante nei testi. In fin dei conti, un libro da conservare nella sezione “militare” della nostra libreria, anche se mi ricorda che non mi calerò mai a corda doppia da un elicottero nel giardino di un compound pakistano…
SCHEDA LIBRO
Autori: di Peter Panzeri (Autore), M. Pagliano (a cura di)
Titolo: Obiettivo Bin Laden. I Navy Seal nell’operazione Neptune Spear. Abbottabad, Pakistan 2011
Illustrazioni: J. Shumate
Traduzione: A. Pinti
Editore: Libreria Editrice Goriziana
Collana: Biblioteca di arte militare. Operazioni speciali
Pubblicazione: febbraio 2015
Pagine: 126
ISBN: 978-8861023147
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 15,30
LINKOGRAFIA
La linkografia sull’operazione Neptune Spear è naturalmente sconfinata.
Le basi sono ricostruibili anche dalla pagina Wikipedia italiana, in coda trovate una serie di ottimi link. Vale una occhiata anche il documentario del National in streaming su Yoube
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7/10
Riassumendo
Senza infamia e senza lode, con un punto in più per le tavole illustrate e il rigore nella narrazione.