Colonnello Hendrik Frederik Prinsloo. E’ un nome che non dirà niente a nessuno, ma vi assicuro che nelle prossime settimane vi capiterà di ripensarci, anche se l’unico occasione in cui lo sentirete citare saranno queste mie parole. 

Hendrik Frederik Prinsloo diresse per anni il campo di prigionia di Zonderwater, in Sudafrica. Un luogo attraverso cui transitarono dal 1941 al 1947 più di centomila (centomila!) prigionieri di guerra italiani. Un luogo non ospitale fin dal nome (letteralmente “senza acqua”) e naturalmente nell’intenzione: la prigionia richiama regolamenti, viveri scarsi, filo spinato, privazione della libertà. E Zonderwater fu naturalmente anche questo. 

Ma la chiave del racconto di Carlo Annese, che ha acceso un riflettore vivido e indispensabile su una pagina poco nota della nostra storia, è proprio in quel “anche”.

Perché sotto la direzione del Colonnello Prinsloo il tasso di analfabetismo fra i soldati italiani ospitati nel campo passò dal 30% al 2%, per effetto dei corsi di istruzione organizzati; perché la noia e l’inattività in prigionia sono pericolose, e allora a Zonderwater ci furono teatro (con un numero di compagnie teatrali in attività che farebbe invidia a qualunque attuale capoluogo di provincia), arte, musica, artigianato, musica. E sport, moltissimo sport. 

A Zonderwater ci furono dei veri e propri campionati di calcio, con una dozzina di squadre iscritte e migliaia di spettatori sugli spalti. Furono piantati i semi per la scuola italiana di scherma, che vede i suoi ori olimpici affondare le sue radici in questa terra lontana. Fu organizzato un incontro di pugilato di portata internazionale, che finì – il Destino ci vede benissimo – per essere disputato proprio l’8 settembre del 1943, in un incrocio di storie personali e storia nazionale che mette i brividi. 

Carlo Annese racconta una storia di fatica, dolore e dignità, puntando lo sguardo su storie personali per comporre un quadro più ampio, e ci riesce perfettamente. E io ho pensato molto al Colonnello Prinsloo in questi giorni in cui immaginare di poter guardare avanti con speranza anche rinchiusi dietro un muro o un filo spinato pare impossibile, e in cui la fiducia verso il genere umano si avvicina allo zero assoluto. 

SCHEDA LIBRO
Autore: Carlo Annese
Titolo: I diavoli di Zonderwater
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 317
ISBN: 978-8820048846

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Riassumendo
  • 8.5/10
    Una pagina di Storia poco conosciuta - 8.5/10
8.5/10

Quarta di copertina

Lontani da casa, dagli affetti. Ma anche lontani dalla battaglia, dall’adrenalina del fronte. Erano soldati nel pieno della giovinezza, quelli che fra il 1941 e il 1947 si ritrovarono esiliati a Zonderwater, in Sudafrica. Un’intera generazione rinchiusa nel campo che ospitò il maggior numero di prigionieri di guerra italiani, quasi centomila su un totale di oltre seicentomila: una prigione a cielo aperto, talmente remota da aver lasciato poche tracce persino nei libri di storia. I

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