Ce li hai presenti quei momenti in cui c’è un filo di oscurità incipiente, un pensiero malevolo, un momento di sottile tristezza, e allora prendi il telefono (o la macchina, o ti alzi dalla tua scrivania) e chiami (o vai a cercare, o vai a disturbare alla scrivania) quella persona che un pochino ti illumina?
Che poi magari non è che che nasca un discorso profondo, una confidenza o un confronto di opinioni sulle cose della vita, no. Sono due frasi e qualche caz.zata, una mezza risata e un istante di pura leggerezza.
I libri di Westlake per me son quella roba lì. Che poi magari fra due anni faticherò un po’ a ricordarmi la trama e mi domanderò perché ci sia un anello in copertina (non credo, la storia del ladro derubato di un anello dalla ipotetica vittima del furto vale il prezzo del biglietto) o mi chiederò di chi sia il volto dietro la pistola (non credo neppure questo, il cattivone della storia è profondamente antipatico e lascia memoria), ma andrebbe bene uguale: sono stati giorni in compagnia di una banda di criminali con una complicata moralità, una storia d’amore che dura da romanzi interi e una che sboccia, casinò e alberghi che nascondono segreti.
Il tutto senza troppi pensieri, e va bene così.
(con la sottile preoccupazione per l’assottigliarsi inesorabile dei Westlake tradotti, e la cosa inizia a preoccuparmi non poco. Ma per scacciare la preoccupazione ci vorrebbe un Westlake…)
SCHEDA LIBRO
Autore: Donald E. Westlake
Titolo: Peggio di così
Editore: Marco Tropea
Collana: Le gaggie
Anno di pubblicazione: 1998 (prima edizione 1985)
Pagine: 300
ISBN: 978-8843801503
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Riassumendo
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8/10
Quarta di copertina
Tutto comincia con un anello: una patacca di bronzo e vetrini, per essere precisi. Però è un portafortuna potentissimo, almeno a sentire lo zio di May, gran giocatore alle corse dei cavalli. E Dortmunder, che non disdegna la dea bendata, se lo infila prima di scassinare l’appartamento del plurimiliardario Max Fairbanks.