Stazioncina minuscola della provincia triestina. Il treno locale – forse non si chiamavano ancora neppure regionali –  da Udine e Gorizia con direzione la più bella piazza del mondo è in ritardo e il capostazione lo annuncia attraverso i due-autoparlanti-due presenti in stazione. “Il treno 6261 proveniente da Udine e diretto a Trieste viaggia con un ritardo di…”. Sulla bacheca saremo una ventina, ma tutti sbuffiamo, qualcuno mezzoporcona, un paio mandano in mona l’universo a voce più alta. Dagli autoparlanti all’improvviso si sente “No xe colpa mia”.

Per me è un ricordo indelebile e magnifico, probabilmente perché sono tendenzialmente più portato ad assumermi la responsabilità di qualsiasi evento negativo sia accaduto sul globo terrestre dal giorno della mia venuta al mondo: il senso-di-colpa è sempre qui, mi fa un sacco di compagnia, e finisce per farmi domandare se non avrei potuto fare qualcosa per ……….. (riempire i puntini con una qualunque tragedia personale o universale dell’ultimo quarantennio). Quel “no xe colpa mia” mi ricorda che non deve necessariamente e semper essere così.

“Il passeggero”, romanzo di McCarthy edito in Italia poco prima della sua scomparsa (ma abbiamo accolto poche settimane fa “Stella maris”, che de “Il passeggero” dovrebbe essere un completamento), non mi ha avvinto, e “no xe colpa mia”. Ho sofferto l’ininfluenza della trama (le prime righe della quarta di copertina sembra indirizzarci quasi verso un thriller, non è così), i salti temporali che mi hanno fatto sorgere più volte dei dubbi su dove fossi finito, un senso di assoluto disorientamento che non mi ha accompagnato (come accadde con “La strada”) ma mi ha respinto fin da subito. La sensazione – nettissima – di avere tra le mani qualcosa di grande ma di non poterlo afferrare, perché le scintille di interesse e di profondità che improvvisamente riuscivo ad intuire nel buio venivano immediatamente spente da inserti onirici, dissertazioni scientifiche, brandelli manualogici sulle attività subacquee, mezzi complottismi.

Succede – e mi rendo conto di scrivere qualcosa di quasi sacrilego – quando l’Autore non si mette al servizio della storia, ma tenta l’operazione perfettamente opposta. A volte funziona (ho in mente qualche DeLillo, per buttarla lì), a volte no e mi pare sia questo il caso. E quindi no xe colpa mia.

SCHEDA LIBRO
Autore: Corman McCarthy
Titolo: Il passeggero
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno di pubblicazione: 2023
Pagine: 392
ISBN: 978-8806259570

Acquisto: Amazon.it (15% sconto): cartaceo € 19,95, ebook 10,99

Riassumendo
  • 7/10
    Profondo. Pure troppo. - 7/10
7/10

Quarta di copertina

Durante una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera, e che ne è stato della decima persona sulla lista passeggeri?

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