Per dimensioni, “Zio Petros e la congettura di Goldbach” potrebbe apparire più simile a un racconto lungo, ma strutturalmente abbiamo certamente tra le mani un romanzo con tre prtagonisti principali: la matematica, un nipote in cerca di una strada e lo zio del titolo che ha perso occasioni e (forse) un pezzetto di sanità mentale inseguendo la soluzione di uno dei problemi storici degli studi aritmetici. 

Per me, che di matematica capisco il giusto pur senza avere quella ipersensibilità allergica che prende i contorni della discalculia tipica di MoglieRiccia, onestamente alcuni paragrafi sono davvero risultati ostici; malgrado questo, però, mi pare che “Zio Petros e la congettura di Goldbach” abbia qualcosa da dire anche a chi non risolve equazioni di terzo grado per diletto. 

E partirei proprio dalla Congettura che zio Petros affronta per tutta la vita senza (forse) uscirne vivo: mi ha colpito nella sua apparente semplicità (“ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi”), affermazione che chiunque abbia un minimissimo di competenza liceale può verificare facendo due calcoli a mente. Ecco, una affermazione semplice, apparentemente approcciabile, ma in-dimostrata (e forse indimostrabile) dal 1742, che mi ha fatto pensare a quelle piccole soluzioni quotidiane in cui sei circondato da gente che ti spiega che “è facile”, ma tu sai che – cazzarola – non lo è. Non lo è per te, forse non le è persino universalmente, e in fondo non importa, perché è il “per te” che conta. Ecco, appunto, “conta”, “contare”: sta a vedere che la matematica ha a che fare con quella mail da scrivere, quella telefonata da fare, quel viaggio da affrontare. 

E poi “zio Petros e la congettura di Goldbach” ti racconta di una dicotomia quasi insanabile fra chi si pone obiettivi ragionevoli e chi sogna troppo in grande, ponendo traguardi che – con ogni probabilità – non avvicinerà neppure. E io non so chi abbia ragione, o se abbia senso cercare di intuirlo. Verrebbe da noleggiare un Cessna e farlo passare sopra casa con uno striscione che recita “DIPENDE!”, ma in letteratura non va così, e finisci per solidarizzare con questo anziano signore che ha lasciato tutto per strada per provare a diventare immortale. 

SCHEDA LIBRO
Autore: Apostolos Doxiadis
Titolo: Zio petros e la congettura di Goldbach
Editore: Bompiani
Collana: Tascabili
Anno di pubblicazione: 1992 – Prima ed. italiana: 2001
Pagine: 141
ISBN: 978-8845279522

Acquisto: Amazon.it (15% sconto): cartaceo € 9,60, ebook 7,99

PROGETTI

1001 libri da leggere: Letti 140, da leggere 861

Giro del mondo letterario: Grecia

Riassumendo
  • 7/10
    Tra matematica e ossessioni - 7/10
7/10

Quarta di copertina

Nel 1742 il matematico Christian Goldbach, tutore del figlio dello Zar, formulò una congettura secondo la quale ogni numero pari maggiore di due sarebbe la somma di due numeri primi. Ma nel corso della sua vita Goldbach non potè trovare una dimostrazione efficace della sua intuizione. Così, per oltre 250 anni, la sua congettura è rimasta tale. Fino a che zio Petros si è messo in testa che proprio lui sarebbe riuscito a dimostrare che Goldbach aveva ragione.

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