Avviso ai naviganti di Annie Proulx è uno di quei libri che mi ha inseguito a lungo: ricordo la copertina di una edizione Baldini & Castoldi, edito prima che inaugurassimo il nuovo millennio se la memoria e la sintesi autobiografica scandita da librerie frequentate in alcuni periodi in particolare non mi inganna clamorosamente. Devo averne anche letto qualche pagina prima di pensare “ma sì, lo prendo un’altra volta” e lasciarlo lì.

In tempi più recenti, “Avviso ai naviganti” mi ha guardato negli occhi dalla lista dei 1001 libri di leggere, e scorrendola finivo per ritornare a quella sensazione di tanti anni fa, a quella libreria di Buenos Aires che non c’è più, e mi prendeva una roba strana alla gola che mi faceva nuovamente soprassedere.

Poi qualche mese fa mi è capitato di leggere un riferimento a questo romanzo, e ho percepito definitivamente che era giunto il momento. E non me ne sono pentito.

“Avviso ai naviganti” e i suoi protagonisti sconclusionati, feriti, preoccupati dalla vita mi hanno lasciato da poco più di venti minuti, sfogliata l’ultima pagina. Attraversando la vita di Quoyle – giornalista che perde moglie (moooolto complicata) e lavoro e decide di trasferirsi sull’isola di Terranova, terra d’origine della sua famiglia, accompagnato dalle due piccole figlie e da una zia dal passato altrettanto complicato – ho pensato che in fondo a volte la letteratura è questione di temperatura.

“Avviso ai naviganti” si sviluppa così, fra il freddo intenso di Terranova con gli iceberg che punteggiano il panorama e il caldo di una comunità che, fra tutte quelle difficoltà, cerca di mantenere una rete di comune supporto. O fra il gelo che il protagonista sente nelle vene per una relazione che sta prendendo una piega orrenda e il tepore che lo avvolge in un nuovo sentimento. O, ancora, fra l’inverno economico di un’isola piegata dalla globalizzazione dei mercati e da normative restrittive per la pesca e il racconto accanto a un fuoco di una terra che non c’è più, di un’epopea antica, di famiglie che hanno segnato la storia di un territorio.

E, forse soprattutto, della distanza che c’è fra il blocco ghiacciato di un amore che non si riesce a superare, per quanto malato fosse, e il desiderio di felicità che ti fa battere il cuore, scaldandolo.

Non ho amato infinitamente la scrittura di Annie Proulx per alcuni aspetti vagamente respingenti per la mia sensibilità di lettore (uno su tutti, una certa predisposizione per l’effetto “lista” nelle descrizioni di cui il romanzo è piuttosto ricco). Ma ne ho amato la temperatura, e ne serberò comunque un buon ricordo.

SCHEDA LIBRO
Autore: Annie Proulx
Titolo: Avviso ai naviganti
Editore: Minimum Fax
Pagine: 470
ISBN: 978-8875219253

Prezzo: € 19,00 cartaceo, € 10,99 versione ebook

8/10

Quarta di copertina

Quoyle vive nei sobborghi di New York, sbarca il lunario facendo il giornalista per un quotidiano locale, ha due figlie e una moglie patologicamente infedele. Una vita come tante, tra piccole gioie e grandi frustrazioni: finché, un giorno, viene licenziato dal quotidiano per cui lavora e, tornato a casa, trova ad attenderlo la babysitter con un messaggio da parte di sua moglie: ha deciso di abbandonarlo definitivamente per fuggire con un amante. Si ritrova così da solo, senza soldi e con due figlie da mantenere.

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