I critici lo inseriscono nel novero dei “romanzi duri” di Simenon, naturalmente sganciato dalla serie semi-infinita dei Maigret: “Delitto impunito” non vedeva la luce delle librerie italiane dal 1955, anno di edizione di un Mondadori che lo tradusse in “Delitto senza castigo”, e bene ha fatto Adelphi a ridargli respiro quest’anno nell’ottima traduzione di Simona Mambrini. E io ho scoperto perché avevo letto poco Simenon: mi ero perso in Maigret (che, scandalo!, non mi affascina più di tanto) e così avevo finito per restare lontano dai romanzi “autoconsistenti” come questo, piccoli capolavori come “La camera azzurra“. Ora so che posso rimediare.

“Delitto impunita” sinfoneggia intorno a due protagonisti principali che non potrebbero essere diversi, affittuari di due stanze nella stessa pensione familiare. Elie, polacco di nascita, estrazione umile, a Liegi per studiare, è “silenzioso come un pesce nella boccia” e sente quasi di vantare dei diritti nella sua veste di pensionante di più lunga data; Michel, romeno, borghese, di famiglia agiata, “con la vita ci giocava, la assaporava, scoprendo i denti candidi in un sorriso disarmante” e inevitabilmente assume un ruolo di primo piano nelle dinamiche di relazione all’interno dell’ambiente domestico.

E’ un ribaltamento delle gerarchie che ad Elie non appare moralmente giusto (e francamente non ha tutti i torti) e che lo porterà a commettere un delitto che ne segnerà l’esistenza; con capacità autoriale enorme, Simenon sposta quindi all’improvviso la trama a cinque lustri di distanza, in una assolata e caldissima cittadina dell’Arizona dove tutto troverà compimento in un finale che, per rapidità e tempi narrativi, mi ha fatto fare un saltello sul divano.

Ho pensato a un metronomo, tic-tac-tic-tac a un ritmo che normalmente è il musicista a impostare (immagino, io non suono neanche il campanello di casa): nelle trame fini e ardenti di Simenon mi è parso spesso di sentirlo ticchettare, a una velocità impostata e variata dall’autore che il lettore non è in grado di prevedere nè – e ne sei infinitamente felice – di controllare.

SCHEDA LIBRO
Autore: Georges Simenon
Titolo: Delitto impunito
Editore: Adelphi
Pagine: 184
ISBN: 978-8845937958

Prezzo: € 19,00 cartaceo, € 10,99 versione ebook

8/10

Quarta di copertina

«Lo ucciderò». Non pensa ad altro Élie, da quando, nella pensione della signora Lange che è ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, è arrivato Michel. Ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, Michel è il rampollo di un’agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito e coccolato, e tutte le sere raggiunge nei bar di Liegi un gruppo di connazionali. Élie invece ha una zazzera rossiccia e crespa, labbra carnose e occhi sporgenti che lo fanno assomigliare a un rospo;

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