Agilissimo volumetto che mi conferma quanto di buono ho sempre pensato della scrittura di Mauro Covacich: che si tratti di racconti, di romanzi, di una guida letteraria alla mia città o di un compendio di trenta schede che presentano altrettanti protagonisti della scena internazionale dell’arte contemporanea, Covacich riesce ad essere avvincente, con quel pizzico di ironia ben dosata che sa fare la differenza.
Lettura accompagnata da due fenomeni.
Il primo, imparabile, è la ricerca di opere sul web in un continuo saltellare dal testo al motore di ricerca: il tutto, si badi bene, nonostante il volume sia adeguatamente illustrato, e forse anche per questo mette in bocca una certa sete di conoscenza e di approfondimento che senti necesasario.
Il secondo aspetto, che mi ha attanagliato fin dal momento compulsivo dell’acquisto, è rappresentato dalla più classica e banale delle domande: “ma ha poi senso spiegarla, l’arte contemporanea, o andrebbe vissuta semplicemente per l’impatto che ha, l’emozione che genera, il pensiero a cui ti spinge?”.
Scrivo pochi giorni dopo esserci goduti le installazioni di Leandro Erlich a Palazzo Reale: un bellissimo pomeriggio, anche perché Milano ci stava regalando una di quelle giornate di cielo terso, zero traffico, temperatura accettabile. E’ lì, davanti a nuvole imprigionate in una teca di plexiglass o a navi che non galleggiano su un liquido, che ho pensato che sì, anche l’arte contemporanea va spiegata, per il rischio di lasciarsi catturare dalla sola sensazione o dal tecnicismo ben riuscito e perdersi i piani di racconto più profondi e – quindi – più impattanti sulle nostre giornate.
“L’arte contemporanea spiegata a mio marito” è quindi utile, appassionante e foriero di riflessioni. E la mostra di Erlich anche.
SCHEDA LIBRO
Autore: Mauro Covacich
Titolo: L’arte contemporanea spiegata a tuo marito
Editore: Laterza
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 112
ISBN: 978-8858106044
Acquisto: Amazon.it (5% sconto): cartaceo € 11,30
Riassumendo
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8/10
Quarta di copertina
Tuo marito sta indugiando perplesso, non capisce per quale ragione dovrebbe seguirti a un temibile vernissage, lui che non distingue un acquerello da un olio. Eppure un modo per fargli cambiare idea c’è. Basta sfogliare queste pagine e lasciare che Mauro Covacich, con allegra semplicità, venga a darti una mano e vi conduca insieme nel mondo dell’arte contemporanea.