Passando davanti al mio Mac, MoglieRiccia ha messo su una espressione preoccupata: “Ti stai preparando all’esame di Maturità?”. Campeggiava sul monitor un interessante approfondimento tratto dal sito di Zanichelli dall’intrigante titolo “Massa, volume e densità“, con pratici schemi sul comportamento dei corpi solidi e gassosi perché, si sa, “va sottolineato che la massa è una proprietà che resta sempre costante mentre il volume varia al variare di altre grandezze, per esempio della temperatura”.
Devo aver bofonchiato qualcosa lasciando cadere la domanda (tanto “non mi ascolti mai”, per una volta ho ceduto alla comodità dello stereotipo in cui comincio a intravedere fondi di verità).
In realtà uscivo dalla lettura di “E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto” di John Berger che, oltre ad avere uno dei titoli più memorabili che io ricordi, è un oggetto letterario difficilissimo da definire. Tecnicamente appare come un misto di prosa e poesia, ma persino provare a consolidare in un pensiero la sua essenza sembra una impresa ai limite dell’impossibile. In una successione di pagine che affascinano e riempiono in via esclusiva il tuo pensiero, Berger lascia fluire la sua scrittura fra ricordi personali, momenti di stupore, frammenti di bellezza a cavallo fra letteratura, fisica, psicologia, storia dell’arte (le pagine su Caravaggio sono una purissima emozione). Sembrano non esserci fili conduttori – se non lo il bisogno di cavalcare lo spazio e il tempo, come autodichiara l’Autore – ma l’impressione finale è comunque quella di un insieme armonioso che qualcosa ti ha detto sul mistero della fragilità dell’avventura umana.
L’ho posato stupendomi di quante cose potessero stare in meno di duecento pagine, strette strette fra di loro eppure respiranti, abbracciate l’uno all’altra eppure libere di muoversi. E ho pensato che forse anche per i libri il termine “dendità” non fosse così sbagliato, provando a immaginarmi un parallelismo con lo studio dei corpi solidi, cercando una forma di dialogo fra quello che mi appassiona e quello di cui non ho mai capito una cippa.
Ne sono uscito sconfitto. Però “E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto” è un libro bellissimo, ipnotizzante, densissimo. Non pesante, denso.
SCHEDA LIBRO
Autore: John Berger
Titolo: E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto
Editore: IlSaggiatore
Collana: La Cultura n. 1310
Anno di pubblicazione: 2020 (prima edizione 1984)
Pagine: 153
ISBN: 9788842826613
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 17,10
Riassumendo
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8.5/10
Quarta di copertina
Questo libro è una lettera d’amore. Come in tutte le lettere più riuscite, fra le sue righe si conserva una limpida traccia della voce di chi l’ha scritta: la voce di John Berger, che qui risuona in tutta la sua calorosa intelligenza, in tutto il suo desiderio di condividere storie e sguardi.