I ggggiovani direbbero che ho una crush per la scrittura di Cognetti (no, sono abbastanza sicuro di aver sbagliato la formula con cui lo direbbero, ma insomma credo sia chiaro). Sarebbe anche un momento editoriale perfetto per parlarne, visto che è in uscita sulla tv satellitare il film tratto da quell’incredibile romanzo che è Le otto montagne (anche se io ho una crush per la Sofia di Sofia veste sempre di nero, e sulla forma dell’espressione utilizzata vedi sopra…).

La realtà è che “La felicità del lupo” mi ha atteso pazientemente sullo scaffale per un po’ di tempo, con lo sguardo buono e la pazienza di un vero amico. I libri di Cognetti sono così: hanno un carattere, dei sentimenti, respirano. E attendono, quando è il caso di attendere.

Deve essere (anche) per questo che cominci a leggere e inizia un dialogo: con “La felicità del lupo” abbiamo parlato di amori finiti, di fuga dalla città, del silenzio della montagna, di profili frastagliati che prima chiudono e poi spalancano l’orizzonte, di vite che si intrecciano misteriosamente, di incomprensioni umane, di alberi che parlano. Ne abbiamo parlato sussurrando, con l’intimità che ti concede una storia che non sarà mai esplosiva e che – forse anche per questo – ti scivola sotto la pelle e rimane lì, e si riaffaccia durante la giornata quando meno te lo aspetti.

Fausto e Silvia, principali protagonisti del romanzo, continuano a sussurrarmi la loro storia, anche adesso che ho mestamente finito di leggere. E mi hanno detto di salutarvi caramente, e che vi aspettano.

 

SCHEDA LIBRO
Autore: Paolo Cognetti
Titolo: La felicità del lupo
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Pagine: 152
ISBN: 978-8806249878

Acquisto: Amazon.it, 5% sconto (cartaceo € 17,10 – ebook € 9,99)

Riassumendo
  • 8.5/10
    Un racconto intimo e avvolgente - 8.5/10
8.5/10

Quarta di copertina

«Silvia rise. E di cosa sa gennaio? Di cosa sapeva gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sapeva di miracolo». Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant’anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l’inverno.

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