Dopo le emozioni, variamente distribuite nella scala del dolore letterario ma comunque provanti, derivanti dalle letture di Covacich e Tomizza, mi ci voleva un attimo di pausa. Dortmunder , lo sfortunato criminale nato dalla penna geniale di Donald E. Westlake, si adatta perfettamente allo scopo, e mi premuro sempre di averne almeno un paio pronti sullo scaffale nonostante la difficoltà di reperimento (ComproVendoLibri Santo Subito!). 

L’avventura di “E bravo Dortmunder” nasce, ma guarda un po’, da una rapina finita male che costringe il nostro protagonista ad una fuga sui tetti newyorkesi, con conseguente caduta in un convento e in mezzo ad un gruppo esterrefatto di suore di clausura: dare spiegazioni non è semplice, anche perché le suore seguono uno strettissimo voto del silenzio (interrotto solo per due ore alla settimana) ed il dialogo non può che avvenire attraverso una complicata gestualità ricca di richiami biblici.

Nasce così, e dalla riconoscenza di Dortmunder per la mancata denuncia alla polizia da parte del corpo ecclesiastico, la necessità per l’improbabile banda raccolta dal protagonista di assaltare il grattacielo più protetto della città, costruito e occupato dal più classico dei cattivoni multimiliardari che, tra l’organizzazione di un colpo di stato e altre frivolezze, ha rapito la figlia fattasi suora dal convento per riportarla (imprigionata all’ultimo piano) a casa. 

E, alla fine, non importa chi salverà chi, se e come Dortmunder riuscirà a rimanere lontano dalla prigione e se la banda di suoi sodali si sarà arricchita o meno di un altro paio di indimenticabili personaggi: importa solo che ti sei regalato qualche ora di piacevolissima lettura, che hai ceduto a due o tre risate sguaiate, e che ti sei aggiudicato un paio di ricerche sul web per mettere le mani sui prossimi.

 

SCHEDA LIBRO
Autore: Donald E. Westlake
Titolo: E bravo Dortmunder
Editore: Mondadori
Collana: Il giallo n. 1958
Anno di pubblicazione: 1985 (prima edizione 1984)
Pagine: 174

 

Riassumendo
  • 8/10
    Dortmunder, non ti lascerò mai - 8/10
8/10

Quarta di copertina

Zampetta sui tetti, in bilico sulla città addormentata, spaurito e ormai di mezza età, inseguito dalla torcia elettrica di un poliziotto giovane e veloce (che ingiustizia!), si cala giù da un muretto che dà su una lontana strada in basso e su un’autopattuglia della polizia, scivola e piomba in uno sgabuzzino, e di là in mezzo a uno stormo di suore riunite nella cappella di St. Filumena.

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