Io non so quanto ci sia di autobiografico in questo romanzo, e più mi guardo dentro (come queste pagine hanno fatto nell’ultima settimana), più mi rendo conto che non me ne importi un fico secco. “L’avventura terrestre” è una storia grande, un romanzo che ne contiene almeno un’altra decina, e – sebbene capisca perfettamente che la scrittura di Covacich diventi di una potenza rara quando si dedica all’autofiction, ed ogni accenno a un marciapiede triestino conosciuto nei suoi lavori è una stilettata di piacere – credo sia giunto ormai il momento di dichiararlo con estrema chiarezza: a prescindere dal tema affrontato, in romanzi pieni di vita come in altri ricolmi di oscurità, la scrittura di Mauro Covacich è fra le più interessanti degli ultimi dieci lustri.

Ne “L’avventura terrestre”, interpretando ed estendendo fino al limite massimo le angosce e le paure che vi avranno preso almeno un paio di volte (se siete fortunati), Covacich mi ha mostrato quale sia la sua vera specialità, che non è trasformare esperienze personali del suo vissuto ma saper leg-ge-re.

Solo che io leggo libri (tanti), giornali (ultimamente un po’ meno), mail (troppe) e persino un forum come si faceva negli anni 90, e Covacich legge l’animo umano. 

In questo romanzo di diagnosi mediche incerte, camminatori seriali nel giardino condominiale, storie abbozzate e mai nate, fughe d’amore, disastri coniugali, cabine bollenti sulla spiaggia, fantasmi, religiosità non troppo nascosta e tortorelle svanite, Covacich mi ha dato l’impressione di conoscermi.

Scrutandomi. Spaventandomi. Convivendo. Accompagnando un momento di dolore ricordato, una speranza vissuta, un abbraccio in cui perdersi consci che basterà. 

Io, in un libro che leggo, non saprei esattamente cosa altro cercare. 

SCHEDA LIBRO
Autore: Mauro Covacich
Titolo: L’avventura terrestre
Editore: La nave di Teseo
Collana: Oceani
Pagine: 336
ISBN: 978-8834613122

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Riassumendo
  • 8.5/10
    Qualità letteraria - 8.5/10
8.5/10

Quarta di copertina

Un uomo di mezza età compare in forme non chiare, forse allucinatorie, forse reali, in alcuni episodi cruciali della vita di un ragazzo. Sicché il ragazzo comincia a inseguirlo per capire chi è quest’uomo. Via via che gli si avvicina, crescendo, traslocando, cambiando più volte città, il ragazzo può osservarlo meglio e così, sempre più interessato alla vita privata di questo sconosciuto, finisce per pedinarlo.

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