“Qualcosa di completamente diverso: un’esperienza unica di terrore, pietà, vicinanza, presenza”.
Ho sottolineato e riletto più volte questa frase che compare in una delle ultime pagine di V13, il reportage di Carrere dalle aule di tribunale dove si sono celebrate le udienze del processo ai complici e all’unico attentatore sopravvissuto alle stragi di Parigi del 13 novembre 2015. Mi è sembrata una frase paradigmatica non soltanto delle sensazioni suscitate dalla lettura ma di un vero e proprio metodo che Carrere ha voluto mettere in pratica nel racconto delle pagine più tragiche della storia francese dal dopoguerra in poi.
Terrore: impossibile non lasciarsi trasportare dal racconto dei sopravvissuti, dall’orrore di quello che è accaduto al Bataclan, dal pensiero di cosa sia stato vivere quelle ore, quel buio, quei rumori.
Pietà: è qui che Carrere ci aiuta ad allargare lo sguardo, a superare l’umanissimo confine del cuore dedicato alle vittime, ai familiari e ai sopravvissuti per spingersi più in là. Arrivando a micro-personaggi sotto processo per aver fornito un’auto senza sapere quale fosse la destinazione, in un contesto sociale in cui certe domande non si fanno, e che non riesci a non condannare perché quello che è successo è troppo tragico, ma qualcosa in fondo non ti suona del tutto giusto.
Vicinanza: conscio di un taglio autoriale e umano completamente diverso, in alcuni punti ho pensato a Mario Calabresi (di cui mi bevo ogni pagina e ogni newsletter). Carrere entra in risonanza acustica ed emoriva con le umanità che gravitano intorno al processo, le descrive con stima o affetto, si capisce perfettamente che ne sentirà la mancanza. Ed è uno sguardo umano che commuove.
Presenza: è un termine su cui non dirò nulla, perché è scritto nella mia storia con la P maiuscola, ed il significato religioso non è certo quello che intende Carrere. Ma personalmente mi è straordinariamente chiaro in quanti modi si sia manifestata in quelle ore infinite e orribili.
“Qualcosa di completamente diverso: un’esperienza unica di terrore, pietà, vicinanza, presenza”. Non c’è sintesi migliore.
P.S. Se avete seguito su Robinson i racconti di Carrere dalle aule di tribunale, effettivamente questa ne è la raccolta, integrata ed arricchita. Vale comunque l’acquisto.
SCHEDA LIBRO
Autore: Emmanuel Carrere
Titolo: V13
Editore: Adelphi
Collana: La collana dei casi n. 147
Pagine: 267
ISBN: 978-8845937576
Acquisto: Amazon.it, 5% sconto (cartaceo € 19 – ebook € 9,99)
Riassumendo
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8.5/10
Quarta di copertina
Scandito in tre parti – «Le vittime», «Gli imputati», «La corte» –, V13 raccoglie, rielaborati e accresciuti, gli articoli (apparsi a cadenza settimanale sui principali quotidiani europei) in cui Emmanuel Carrère ha riferito le udienze del processo ai complici e all’unico sopravvissuto fra gli autori degli attentati terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015 – attentati che, tra il Bataclan, lo Stade de France e i bistrot presi di mira, hanno causato centotrenta morti e oltre trecentocinquanta feriti.