Sono spesso in ritardo sui fenomeni editoriali, ma in questo specifico caso ho fatto proprio filotto, perché non solo Piccole cose da nulla è stato un bestseller internazionale piuttosto venduto anche in Italia, ma è pure pervaso da una atmosfera e ambientazione tutta natalizia che q fine febbraio è del tutto fuori tempo.
A dispetto di quanto si è scritto su questo romanzo breve / racconto lungo di Claire Keegan, Piccole cose da nulla non mi ha conquistato.
Intendiamoci, Bill Furlong – protagonista della vicenda, figlio di una ragazza madre, padre amorevole e uomo buono, attento, giusto – è un magnifico personaggio: è sinceramente impossibile non accompagnarne i passi con empatia, solidarizzare con il suo animo insospettabilmente profondo, amarne ogni pensiero. Così come risulta coinvolgente l’ambientazione che più Irlanda non si può.
Il difetto principale sta nella trama, che sembra urlare di possibilità non espresse: ho spesso rimpianto nelle mie letture la mancanza di uno sforbiciatore, ma qui siamo all’estremo opposto. Ci sarebbe voluto un editor, o un editore, a prendere da parte la Keegan: “Hai una bellissima penna, personaggi che vivono e una ambientazione che funziona come una pinta di Guinness quando hai sete. Allarga lo sguardo, amplia le biografie, metti giù quelle forbici e raccontaci di un microuniverso irlandese”. E non avrebbe guastato anche un finale.
Piccole cose da nulla è un Haruf europeo che non è cresciuto abbastanza.
SCHEDA LIBRO
Autori: Claire Keegan
Titolo: Piccole cose da nulla
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
Pagine: 104
ISBN: 978-8806251635
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Riassumendo
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6/10
Quarta di copertina
Sono giorni che Bill Furlong gira per fattorie e villaggi con il camion carico di legna, torba e carbone. Nessuno vuole restare al freddo la settimana di Natale. Sotto la neve che continua a scendere, tutto va come sempre in quel pezzo d’Irlanda. Poi, nel cortile silenzioso di un convento, Bill fa un incontro che smuove la sua anima e i suoi ricordi. Lasciar correre, girarsi dall’altra parte, sarebbe la scelta più semplice, di certo la più comoda.