(inciso: gli ultimi tre romanzi di Avoledo riportano nel titolo la parola notte, aspetto che dice moltissimo della fase storica che stiamo vivendo. Chiuso inciso)
Se hai letto Nero come la notte di Tullio Avoledo, non puoi – semplicemente non puoi – perderti Non è mai notte quando muori. Un po’ perché la storia di Sergio Stokar, ex poliziotto razzista e politicamente scorretto in ogni dialogo lo coinvolga, trova un compimento e un ulteriore rafforzamento narrativo, e un po’ perchè ritroverai la stessa forza e gli stessi sobbalzi emotivi della prima puntata della (aauspicabile) saga.
Se non hai letto Nero come la notte di Tullio Avoledo, francamente non so cosa tu stia aspettando. E dopo leggiti Non è mai notte quando muori.
Se hai letto qualsiasi cosa abbia pubblicato Tullio Avoledo, infine, troverai un sacco di soddisfazione. Quando leggo un libro che mi appassiona, mi capita di appuntarmi parole o riferimenti tratti dal testo, e in questo caso ritrovo in colonna: cosmonauta / gli eroi son tutti giovani e belli / Russia (da potenza a paese del terzo mondo / John Brummer / la vita è un libro / un suo amico, tastierista di un gruppo musicale.
A me piace vederli come degli ammiccamenti dell’autore a chi ne ha conosciuto storia e bibliografia, e mi son piaciuti tutti.
SCHEDA LIBRO
Autore: Tullio Avoledo
Titolo: Non è mai notte quando muori
Editore: Marsilio – Farfalle
Pagine: 496
ISBN: 978-8829715824
Riassumendo
Tutto comincia con una piccola barca che appare all’orizzonte sul mare dei Caraibi. Ne scende un bizzarro avvocato inglese vestito di bianco, latore di una proposta impossibile da rifiutare per l’ex poliziotto violento e politicamente scorretto Sergio Stokar. Dopo due anni passati su un’isola che da prigione è diventata un rifugio durante la pandemia, Stokar deve rimettersi di nuovo in gioco.