Ho riletto Piattaforma di Houellebecq, che non aveva lasciato ricordi indelebili nella mia memoria, per due motivi: è nella lista dei 1001 libri da leggere e ho sul comodino da un po’ Sottomissione, di cui mi aveva ben parlato qualcuno.
Al termine della rilettura, posso affermare che questa recensione ha un solo hashtag possibile: #stoinvecchiandomale. Mi spiegherò.
Michel, il quarantenne protagonista del romanzo, ha tutte le caratteristiche del personaggio che non sopporto: cinico, apatico, nichilista come pochi altri, fastidioso nei giudizi e insopportabile negli atteggiamenti.
Anche la trama sembra scritta per non incontrare minimamente il mio gusto: il classico autore che si piace un sacco e non vuol farlo troppo capire, ma che grida ad ogni pagina “bella questa, eh?” con riferimenti francamente inutili alla politica francese, un micromessaggio morale che non si capisce esattamente dove porti ma che assomiglia preoccupantemente a “facciamo un po’ come cz ci pare”, e una serie di minuziose descrizioni di atti sessuali che avrebbero (forse) scandalizzato 95 anni fa e che oggi fanno un po’ ridere e un po’ sbadigliare.
Mi trascino stancamente verso la fine e poi… tac. Succede una cosa che non voglio spoilerare ma che ha le caratteristiche della definitività, e che mi straccia il cuore. E son lì che mi dico, “no, ma aspetta, non lo consiglierei neppure a uno che mi sta sui maroni, eppure, maccheccz, ho gli occhi umidi”, e allora penso che venti anni fa avrei lanciato il volume verso il muro (e non escludo di averlo fatto) e oggi invece mi son commosso. E niente, #stoinvecchiandomale
SCHEDA LIBRO
Autore: Michel Houellebecq
Titolo: Piattaforma
Editore: Einaudi
Collana: Letture Einaudi n. 80
Anno di pubblicazione: 2019 (prima edizione 1975)
Pagine: 379
ISBN: 978-8893448604
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 18,05, ebook € 9,99
Riassumendo
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6/10
Quarta di copertina
Michel, quarant’anni, parigino, è un funzionario ministeriale apatico, annoiato da tutto, incapace di emozioni. Appena colpito dalla morte del padre, decide di partire: una vacanza in Thailandia, l’oblio, l’immersione in un paradiso di piacere. Nell’oasi del turismo sessuale, Michel vive un incontro di imprevista intensità: quello con Valérie, una dirigente di Nouvelles Frontières.