Il fatto che io rallenti drammaticamente una lettura è un segnale iper-riconoscibile: mi capita quando trovo una lettura irresistibile e mi dispiace profondamente terminarla. Ecco, ho rimandato per almeno quattro sere consecutive la conclusione di M. Gli ultimi giorni dell’Europa, aiutato dal fatto che si tratta di un “nuovo oggetto letterario” perfetto anche per una lettura saltellante e che – ahinoi – non potevo avere dubbi sulla tragica decisione da prendere per l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940.
Antonio Scurati dedica il terzo volume di questa cavalcata storica e narrativa che sta segnando la nostra letteratura più recente al triennio 1938 – 1940: mesi decisivi, che seguono la sbornia del consenso dopo l’avventura imperiale (e ne approfittano, in un certo senso) e che mettono le basi per quanto di più orribile abbia visto la penisola.
Sul fronte politico, il respiro narrativo. si fa più internazionale ed europeo: mescolando sapientemente documentazione storica, cronaca e approfondimenti psicologici, Scurati racconta l’inversione del rapporto Mussolini – Hitler, quando quel rispetto che assomigliava alla soggezione viene superato e il dittatore tedesco comincia a muovere le sue psichiatriche pedine tralasciando di concordare con Roma. E’ il momento in cui il tentativo di mantenere un piede in entrambi gli schieramenti fallisce definitivamente, e l’Asse con Berlino diventa l’unico orizzonte diplomatico del’Italia mussoliniana: ne conseguono – e il libro vi dedica un focus particolare – la vergognosa applicazione delle leggi razziali, che vanno a colpire persino chi nel regime aveva creduto fin dalle prime ore.
I giorni della conferenza di Monaco diventano sempre più lontani e la sensazione di rischiare di rimanere alla porta senza approfittare della situazione si fa sempre più pressante. Sembra non crederci nessuno, ma l’Italia è ormai seduta su un vagone lanciato sulle montagne russe, e nessun appello, nessuna considerazione – neppure quella sulla evidente impreparazione militare – ne fermerà la parabola.
In queste settimane molto si è speso sullo “Scurati storico” rispetto allo “Scurati narratore”. Sarà che si tratta della classica polemica che non mi appassiona, ma mi pare che il dilemma sia poco interessante. Mi sembra infinitamente più significativo che la classifica dei libri più venduti sia dominata da un testo che dimostra quanto conoscere il passato sia decisivo per il presente. Impossibile non lasciarsi tragicamente affascinare dal parallelismo fra le azioni del Reich nell’Europa centrale (propaganda, annessione, accuse di attacchi contro la popolazione tedesca oltre-confine, azione militare) e quanto ha segnato gli ultimi dieci anni poche centinaia di chilometri più a nord.
SCHEDA LIBRO
Autore: Antonio Scurati
Titolo: M. Gli ultimi giorni dell’Europa
Editore: Bompiani
Collana: Narratori italiani
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 488
ISBN: 978-8830104969
Riassumendo
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8.5/10
Quarta di copertina
Il 3 maggio 1938, nella nuova stazione Ostiense, Mussolini insieme a Vittorio Emanuele III e al ministro degli esteri Ciano attende il convoglio con il quale Hitler e i suoi gerarchi scendono in Italia per una visita che toccherà Roma, Napoli e Firenze. Da poche settimane Hitler ha proclamato l’Anschluss dell’Austria e Mussolini, dopo aver deciso l’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni, si appresta a promulgare una legislazione razziale di inaudita durezza.