Poi dici che non so so resistere a Westlake e al suo Dortmunder (qui le prime avventure se mi state leggendo su Capitolo23.com).

Io non so se negli Settanta di utilizzasse il termine “crossover”, ma è quello che definisce perfettamente Come ti rapisco il pupo: fin dalle prime pagine ci troviamo di fronte al tentativo di organizzare un colpo (il rapimento di un bambino di famiglia facoltosa), pianificato basandosi sulla trama di un romanzo che – guarda un po’ – risulterebbe scritto da Richard Stark (pseudonimo con cui Westlake ha pubblicato decine di libri) e che vede come protagonista Parker (che di Westlake è forse il personaggio più conosciuto). 

Ma – ce ne accorgiamo più o meno tutti i giorni – la vita è ben diversa dai romanzi, e non tutto va come dovrebbe andare: ad esempio il bambino che nel romanzo viene dolcemente rassicurato dalla maschere di Topolino indossate dai rapinatori è un dodicenne cagaca**i che legge il New York Times e va dallo psichiatra, ed ogni tentativo di rientrare nei binari del colpo perfetto descritto dal romanzo-guida è destinato a un comico fallimento. 

Sarà che mi sono affezionato ai personaggi dell’improbabile banda di Dortmunder, sarà che il protagonista è malinconicamente in lotta con se stesso e con il mondo o sarà che avevo proprio bisogno di qualcosa di leggero e divertente, ma è me è piaciuto un bel po’. 

Segnalo infine che Come ti rapisco il pupo ha ispirato una pellicola italiana degli anni Settanta che vanta la presenza nel cast di Walter Chiari e Franca Valeri e, forse soprattutto, musiche di Enzo Jannacci. 

 

SCHEDA LIBRO
Autore: Donald E. Westlake
Titolo: Come ti rapisco il pupo
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
Anno di pubblicazione: 1981 (prima edizione 1975)
Pagine: 160
ISBN: 9780446404099

 

Riassumendo
  • 8/10
    Dortmunder, non ti lascerò mai - 8/10
8/10

Quarta di copertina

Andy Kelp ha una trovata “geniale”, venutagli in cella mentre leggeva un romanzo giallo. Il romanzo (uno della serie su Parker!) tratta del rapimento di un bambino di Park Avenue. Ogni particolare vi è descritto con tale accuratezza che Kelp pensa di poter applicare la stessa strategia nella realtà.

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