Dopo aver letto qualche anno fa Strage, mi ero mosso a caccia di Funerale dopo Ustica, altro romanzo di Loriano Macchiavelli che prometteva di affondare la sua trama nelle vicende storiche dell’Italia degli anni di piombo. Era stata una ricerca infruttuosa perché il romanzo, uscito sotto pseudonimo, era stato ritirato dal commercio per la denuncia di un protagonista di quegli anni che si era riconosciuto in uno dei personaggi della storia. 

I tempi sono davvero cambiati, per una volta aggiungerei “e per fortuna”: oggi leggiamo instant book in cui non è nemmeno necessario nascondersi dietro una trama narrativa (e che spesso presentano un solo punto di vista, ma questa è un’altra storia), molto più denuncianti – se mi si passa il termine – di questa spy story che lascia intravede i segni del tempo. 

Il prodotto finale è comunque godibile: leggiamo un Macchiavelli diverso da quello degli ultimi anni, un po’ Forsyth e persino un po’ Tom Clancy, con il robusto e ben tracciato spazio lasciato alle trame eversive degli anni Settanta. Protagonisti solidi, forse solo un po’ tagliati con l’accetta, e una memorabile caccia all’uomo (in realtà, a più di un uomo e a più di un bersaglio) che si sviluppa con i giusti tempi e i giusti colpi di scena (alcuni dei quali anche dolorosi per il lettore che si affeziona). 

In chiusura, ma proprio in chiusura, una tesi su Ustica e su sui misteri, che ovviamente vi lascio scoprire per non cedere alla tentazione della spoilerato.

SCHEDA LIBRO
Autore: Loriano Macchiavelli
Titolo: Funerale dopo Ustica
Editore: SEM
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2022 (prima edizione 1989)
Pagine: 598
ISBN: 978-8893904322

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Riassumendo
  • 8/10
    Giallo italiano e storia nazionale in una spy degna di Fortsyth - 8/10
8/10

Quarta di copertina

Terroristi rossi e neri che seminano la morte e sono pronti a morire per le proprie idee; servizi segreti infiltrati e corrotti, i cui agenti non esitano a praticare il doppio o il triplo gioco; un «Vertice» formato da personaggi eccellenti e insospettabili che vogliono destabilizzare lo Stato italiano; un killer internazionale, infallibile e spietato, che agisce al riparo di coperture perfette, e la sua vittima designata: il presidente della Repubblica

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