Nucleo familiare: Davide, neurochirurgo con tradizionali problemi lavorativi e di vicinato che abbiamo in molti; Barbara, logopedista e vegana; Tommaso, adolescente neanche troppo problematico con una passione per l’astronomia. In comune, oltre alla casa e allo stato di famiglia, hanno – per motivi del tutto diversi fra di loro – una ripugnanza per ogni forma di violenza o, per essere ancor più precisi, più in generale per il conflitto.

A far saltare il tappo di una semi-tranquilla esistenza lucchese è un episodio: Davide assiste inerme e non visto a un principio di aggressione di cui è vittima la moglie accompagnata dal figlio, situazione risolta dalla comparsa sulla scena di Diego, che inchioda (quasi letteralmente) l’aggressore al muro con una sorta di violenza trattenuta ma evidentemente pronta ad esplodere fino alle estreme conseguenze.

Di Diego, sorta di monaco zen, Davide diventerà amico e quasi discepolo, configurando la classica situazione letterariamente potenzialmente disastrosa: già avvertivo ondate new age accompagnate da una sorta di Fight Club in salsa provinciale italiana con lontani echi dal Sabato di McEwan.

E invece il romanzo merita una pienissima sufficienza: la scrittura di Bacà – che non conoscevo e che adesso mi incuriosisce fortemente – è piena e matura, con un perfetto equilibrio fra termini colloquiali e ricercatezza lessicale. Anche il ritmo regge perfettamente, e la lettura – anche arricchita da citazioni, più o meno velate, tra le quali spicca appunto un riferimento a Palahniuk – si fa intrigante fino a un finale (in gran parte) inatteso.

SCHEDA LIBRO
Autore: Fabio Bacà
Titolo: Nova
Editore: Adelphi
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2022
Pagine: 279
ISBN: 978-8845935879

Acquisto Amazon.it: ebook € 9,99 – cartaceo € 18,05

Riassumendo
  • 7/10
    Una scrittura matura ed avvolgente - 7/10
7/10

Quarta di copertina

Del cervello umano, Davide sa quanto ha imparato all’università, e usa nel suo mestiere di neurochirurgo. Finora gli è bastato a neutralizzare i fastidiosi rumori di fondo e le modeste minacce della vita non elettrizzante che conduce nella Lucca suburbana: l’estremismo vegano di sua moglie, ad esempio, o l’inspiegabile atterraggio in giardino di un boomerang aborigeno in arrivo dal nulla. Ma in quei suoni familiari e sedati si nasconde una vibrazione più sinistra

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