Qualunque cosa dicono gli appassionati di matematica, i numeri sono freddi, asettici, privi di emozione, ma a volte – forse proprio per questo – tremendamente efficaci. A Beslan, nel settembre del 2004, un commando di 32 indipendentisti ceceni prese in ostaggio in una scuola più di 1.200 persone. Dopo l’intervento – oggi considerato decisamente poco professionale – delle forze speciali russe, si contarono 334 morti tra cui 186 bambini e 727 feriti. Un mese dopo la strage, negli ospedali della zona si contavano ancora 240 ricoverati, fra i quali 160 bambini.
31 dei 32 terroristi furono uccisi, almeno due linciati dai genitori degli alunni. Andrea Tarabbia ha dato voce e biografia immaginaria non soltanto all’unico sopravvissuto, ma a un caleidoscopio di voci di persone coinvolte nel tragico evento.
Il demone a Beslan è un romanzo scuro, scurissimo, in cui non si intravedono raggi di speranza fin dalle prime pagine, in cui è raccontata un’adolescenza cecena fra mille soprusi e orribili attacchi ai civili. E’ una lettura dolorosa e importante, che pone mille domande sulla capacità dell’uomo di cedere al Male e che trova il suo culmine narrativo nell’ultima sezione del libro, pagine in cui le voci dei protagonisti che abbiamo ascoltato singolarmente in precedenza si mescolano senza soluzione di continuità, in un coro che è insieme orribile e letterariamente bellissimo.
Ho terminato la lettura – e la consiglio davvero – con gli occhi gonfi e il cuore lacerato. Ho sentito il bisogno di quell’istante di luce che (opportunamente) non ho potuto trovare nel volume, e mi ha aiutato lo sport: a Tokio 2020 Artur Naifonov ha vinto la medaglia di bronzo nella lotta libera maschile 86 kg. Nel 2004 aveva sette anni, ed era a Beslan fra i bambini sequestrati.
SCHEDA LIBRO
Autore: Andrea Tarabbia
Titolo: Il demone a Beslan
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Varianti
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 384
ISBN: 978-8833935690
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 14,02, ebook: € 9,99
Riassumendo
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8/10
Quarta di copertina
Il primo settembre 2004 un commando di terroristi fece irruzione nella Scuola n. 1 di Beslan – una cittadina dell’Ossezia del Nord, nel Caucaso – sequestrando oltre mille persone tra studenti, genitori e insegnanti e tenendole segregate in una palestra. Per tre giorni, il mondo restò con il fiato sospeso finché, il 3 settembre, un commando di teste di cuoio fece irruzione nella scuola.