Ho terminato la lettura de L’acqua del lago non è mai dolce ieri sera, o forse dovrei dire questa notte. E non è stata una buona idea: il romanzo di Giulia Caminito, secondo allo Strega e trionfatore al Campiello, si caratterizza per una potenza narrativa, una forza emozionale, una capacità di diventare del tutto immersivo che mal si concilia con la ricerca del sonno.
E infatti non ho dormito molto, gli occhi spalancati nel ripercorrere la storia di Antonia – donna forte, indipendente, quattro figli e un marito invalido sulle spalle – e di sua figlia, protagonista del romanzo e personaggio impossibile da dimenticare, che ti resta aggrappato al cuore con gli artigli affilati di cui solo bambini-poi-adolescenti sono dotati. Un romanzo di formazione, si potrebbe dire, ma non è abbastanza: una bambina dai capelli rossi che diventa donna, attraverso l’inferno di una adolescenza problematica, e ti entra proprio in casa, la senti vivere, faticare, piangere e rimpiangere, esultare per i pochissimi momenti di vera gioia.
Ho pensato, mentre mi rigiravo fra le lenzuola e MoglieRiccia si lamentava con più di una ragione, che mi sembrava un pomeriggio di mare. Una di quelle giornate calde, un po’ asfissianti, in cui ti tuffi in acqua alla ricerca di un minimo di refrigerio, e quando torni a leggere sotto l’ombrellone avverti il pizzichio del sale sulla pelle, ti sei portato un po’ di mare sul lettino. Prude solo un po’, fa un attimo di fastidio, e se ti capita di assaggiare un po’ di pelle – un bacio sulla spalla di chi ti accompagna, che ha rubato un po’ di mare anche lei – ne senti il sapore.
Il romanzo di Giulia Caminito per me è stato questo: qualcosa che rimane sulla pelle, un cambio di consonante fra mare e male.
SCHEDA LIBRO
Autore: Giulia Caminito
Titolo: L’acqua del lago non è mai dolce
Editore: Bompiani
Collana: –
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 304
ISBN: 978-8830103245
Acquisto: Amazon.it : cartaceo copertina flessibile € 17,10, ebook: € 11,99
Riassumendo
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8.5/10
Quarta di copertina
Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli.