Colpo di lama è un romanzo giovanile di Mauro Covacich (ormai un mio autore di riferimento), pubblicato nel 1995 da Neri Pozza e opportunamente ripreso dai tipi de La nave di Teseo nella bellissima veste editoriale a cui ci hanno ormai abituato da qualche anno. 

Nella prima metà – diciamo buoni tre quarti – del romanzo ho ritrovato tematiche e suggestioni familiari a chi abbia seguito e letto appassionatamente i libri di una delle voci più interessanti del nostro panorama letterario: un amore con poche luci e molte ombre, la psicologia fisico-mentale della corsa, una certa provincia italiana – in questo caso pordenonese – intrisa di una volontà di conservazione e attraversata da correnti vitali in piena contraddizione con il “quieto vivere”. La stessa voce narrante, quella dell’architetto e assessore Fabbretto, autore di una lunga confessione che costituisce l’ossatura del romanzo, è continuativamente in bilico fra la necessità di una normalità rassicurante (anche a fini elettorali) e di popolarità e il fascino intrigante di una ragazza attiva nel sociale e di una comunità di volontari spinti da motivazioni diverse a impegnarsi per la comunità. 

E’ un equilibrio che si rompre, improvvisamente e tragicamente, nelle ultime pagine del romanzo. MoglieRiccia testimone oculare: raramente mi sono trovato ad esclamare con tanta veemenza una popolarissima parolaccia con-doppia-zeta mentre sfogliavo le ultime pagine di un libro, ripetendola con assoluta convinzione mentre lo riponevo, completato, sul comodino. Una botta noir potentissima, accompagnata da alcune pagine struggenti e commuoventi, che hanno lasciato il segno e che vale pienamente il “prezzo del biglietto”.

SCHEDA LIBRO
Autore: Mauro Covacich
Titolo: Colpo di Lama
Editore: La nave di Teseo
Collana: Farfalle
Anno di pubblicazione: 1° edizione Neri Pozza 1995
Pagine: 153
ISBN: 978-8834604199

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Riassumendo
  • 8/10
    Un Covacich giovanile e potentissimo - 8/10
8/10

Quarta di copertina

L’architetto Fabbretto non ha mai progettato né costruito nulla, ma si è creato una carriera nella politica locale come amministratore del comune di Pordenone. Proprio nella veste di assessore alle politiche sociali viene avvicinato da due volontari dell’associazione Vitaviva per avviare un progetto all’avanguardia per il riciclo dei rifiuti, affidato all’ex detenuto Achille Orante, detto Lama per la sua pericolosità.

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