Le penne di Guccini e Macchiavelli promettono sempre meraviglie, mantenendo nel contempo quell’aria letteraria un po’ timida e umile che finisce per farti vivere in primissima persona le ambientazioni montanare e le relative atmosfere appenniniche.
In Che cosa sa Minosse i protagonisti sono tre: Maurizio, scrittore di romanzi e fumatore incallito, la moglie (capace di convincerto a trasferirsi in una costruzione diroccata da ristrutturare persa nell’Appennino) e Minosse, uno di quei grossi gatti neri (*) capaci di imporsi allo sguardo (inquietando) e come padroni di casa (con qualche diritto, avendone abitato le stanze da ben prima dei due forestieri).
Se cercate il giallo, il finale a sorpresa, magari anche un po’ d’azione, lasciate stare. Che cosa sa Minosse conquista con un ritmo lento e compassato nonostante sia breve. Racconta di gente strana. di una quercia secolare, di silenzi che non siamo più abituati ad ascoltare, di luci e rumori misteriosi nella notte. Leggendo, avverti quasi il crepitio della legna nel fuoco, un certo profumo di mobili antichi, una raffica di vento. Capisci che il tema vero di queste pagine che appaiono leggere è la paura, quella paura che prende l’uomo per il “non capito”.
E poi c’è un gatto meraviglioso (e quindi le citazioni che piazzerò su Instagram non saranno tratte da Che cosa sa Minosse, ma dalla poetica delle canzoni gucciniane)
(*) nota per il 2021: aprire sul sito la categoria gattofila delle recensioni letterarie.
SCHEDA LIBRO
Autore: Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli
Titolo: Che cosa sa Minosse
Editore: Giunti
Pagine: 232
ISBN: 978-8809869066
Quarta di copertina
Una casa in mezzo al bosco, una quercia secolare, un gatto nerissimo che spalanca gli occhi nel buio. Guccini e Macchiavelli evocano i fantasmi del loro amato Appennino per regalarci una nuova storia piena di emozione e poesia.