Come ha dimostrato la recente lettura di Questa è l’America di Francesco Costa, in questi ultimi mesi del 2020 mi è presa una fissa per gli States che non avevo avvertito prima (se non per aspetti puramente legati alla letteratura contemporanea, ma è un’altra storia).
Poi, per una di quelle curiose coincidenze che capitano a volte nella vita, nella stessa sera/notte mi sono goduto (un po’ commosso) l’ultima puntata dell’ultima serie di West Wing e ho terminato anche “Una terra promessa”, le memorie di uno che nella White House ci ha passato otto anni come Bartlett.
Mi sento un po’ orfano e mi mancano già entrambi, ma mentre per West Wing ci devo mettere una pietra sopra, in “Una Terra Promessa“ Barack Obama racconta – oltre al suo percorso politico e personale pre-presidenziale – gli anni alla Casa Bianca del suo primo mandato, specificatamente dall’insediamento del 2008 all’uccisione di Osama Bin Laden nel 2011. Seguirà un secondo volume, che a questo punto aspetto con un po’ di trepidazione.
Il personaggio e il politico possono piacere o meno, per carità (anche se quello che è seguito è stato certamente peggio, a prescindere da come la si veda): l’interesse è tutto orientato al “dietro le quinte”, alla comprensione dei meccanismi che regolano i rapporti con il Congresso e il Senato, e anche agli anedotti più curiosi. Non aspettatevi una lettura “leggera”: alle riforme più significative (l’ObamaCare su tutte) sono dedicati interi capitoli molto dettagliati, e la comprensione delle azioni atte a ridurre l’impatto della crisi sui mutui subprime del 2008 sfida qualunque appassionato di economia. Ma in sottofondo c’è una voce che ha ispirato centinaia di migliaia di giovani, e che si è posta delle domande sulla democrazia.
SCHEDA LIBRO
Autore: Barack Obama
Titolo: Una terra promessa
Editore: Garzanti
Pagine: 816
ISBN: 978-8811149873
Quarta di copertina
Un personalissimo racconto in presa diretta del presidente che ci ha dato la forza di credere nel potere della democrazia.