Di solito, quando di un libro dici “Ci ho messo mesi per finirlo” non è un buon segno. E’ una frase che sinistramente suona come “non mi conquistato”, in una sorta di rigetto per il quale non avverti quel magnetismo che ti costringe alla lettura in ogni momento libero disponibile.

Ci ho messo mesi per terminare Dormono sulla collina, ma il motivo non è affatto quello che ho vergato qui sopra. E non è neppure la mole considerevole e che a una prima occhiata può sembrare respingente. No, ci ho messo mesi per finirlo perché ho voluto centellinarlo, perché mi ha fatto una gran compagnia, e perché ogni sua pagina ha un significato che non andava in alcun modo perso.

Dormono sulla collina, nel suo evidente richiamo Spoonriveriano (e quindi anche Deandreiano), racconta la storia del nostro paese fra il 1969 e il 2014, attraverso il racconto di persone, oggetti, concetti.

Sulla collina dormono i morti delle nostre stragi impunite. Dormono programmi televisivi che hanno fatto la storia, dormono leggi abrogate, dormono l’agendina rossa di Borsellino, la coscienza di Andreotti, editori, politici, poliziotti uccisi dalla mafia i cui nomi si sono persi nel tempo. Le vittime del terrorismo nero e di quello rosso, militanti neri e militanti rossi. C’è chi ha curato la regia delle trame politiche dei Settanta e chi era a Bologna il giorno sbagliato, c’è il metallo di un aereo contorto e il calciatore che ha fatto esultare le folle.

A ognuno, è dedicata una pagina, un pensiero, un ricordo più o meno lungo e intenso. Perché la memoria è una questione importante, e ogni ricordo che collettivamente abbandoniamo è peccato imperdonabile.

SCHEDA LIBRO
Autore: Giacomo Di Girolamo
Titolo: Dormono sulla collina. 1969-2014
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 1.263
ISBN: 978-8842820062

9/10

Riassumendo

Questo libro si pone un obiettivo smisurato: il nostro paese raccontato da chi dorme, e sempre dormirà, sulla collina. Siamo di fronte alla Spoon River d’Italia.

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