Quando racconto della mia giovinezza tocca citare il mare, sì, certo, ci mancherebbe. Le estati che sembravano durare di più (ah, la differenza fra calendario scolastico e quello lavorativo…), da maggio si iniziava a giocare a pallone sotto il sole, la pelle si abbrustoliva con calma e io mi abbronzavo, non come adesso che mi rifugio all’ombra al primo giorno di vacanza e ne riemergo mentre annodo la cravatta per il rientro.

Ma la mia giovinezza è stato anche tanto Carso: inforcare la bicicletta e a perdermi in lunghe passeggiate – anche solitarie – sui sentieri appena battuti, scoprire la profondità di un buco lanciandoci dentro un sasso, scorgere la sorpresa di un minuscolo laghetto. La mia versione della Natura è stata a lungo così: cespugli tendenzialmente bassi, alberi sottili e radi, sentieri anche un po’ polverosi, e soprattutto rocce. Tante rocce. La collina carsica è aspra, talvolta persino arida.

Poi un giorno lo guardi dalla città e ti accorgi che è esploso il sommaco. Il Carso diventa rosso, di un rosso che non sai descrivere: un rosso che entra nella pupille, che ti fa venire voglia di correrci dentro. Solo che quando inforchi la salita e ti ci immergi, quel rosso lì non lo vedi più, perchè ne fai parte, e per una volta il tutto non è la somma di singole parti, e non sai mica perchè.

Terminata la lettura de L’istante largo, ho pensato che la penna (meravigliosa) di Sara Fruner, la sua capacità di immergere il lettore in una storia che respira, la profondità dei personaggi, sospesi in una galassia che profuma di Pennac-Amèlie-Marquez-notediJazz, sarebbe una delle poche che conosco ad essere adatta a raccontare il sommaco.

SCHEDA LIBRO
Autore: Sara Fruner
Titolo: L’istante largo
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 288
ISBN: 978-8833934464

8/10

Riassumendo

Macondo, quindici anni, quoziente intellettivo da capogiro, lettore vorace con il mito di Sherlock Holmes e Martin Mystère, una passione inconfessata per la Bea, vuole scoprire che cosa c’è davvero nel suo passato. È una zona buia troppo grande per ignorarla, ma l’amatissima nonna, l’anticonformista artista cilena Roçío Sánchez, che pur conosce ogni verità, è determinata a rivelargliela solo dopo il traguardo dei diciotto anni

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