Forse, in un futuro non troppo lontano, sarà grazie all’Arte e alla Letteratura che capiremo davvero quello che abbiamo vissuto in questo disgraziato 2020: un tempo certamente devastato, e forse anche vile, per citare un celebre testo di Giuseppe Genna che ha appena dedicato a Covid-19 uno di quei suoi oggetti narrativi che sono un po’ saggio, un po’ diario, un po’ romanzo.

Si intitola Reality, ed è una di quelle rare occasioni in cui faccio una fatica clamorosa a trovare le parole. Riesco solo a comunicare che mi è certamente piaciuto molto, che è stato altrettanto duro affrontarlo, e che Reality è come una medicina amarissima, orrenda, bruciante che devi assumere e di cui, dopo un po’, ti accorgi di non poter fare a meno. Un testo gelido eppure appassionato, un diario dal centro della pandemia attraverso gli occhi lucidi di chi ha deciso di assumersi l’onere di raccontare, e soffre ad ogni parola e a ogni immagine inflitta ai suoi occhi negli ospedali, in cima a un grattacielo milanese, in una RSA, per le strade di una città ferita dai contorni apocalittici.

SCHEDA LIBRO
Autore: Giuseppe Genna
Titolo: Reality
Editore: Rizzoli
Collana: Scala italiani
Pagine: 320
ISBN: 978-8817149488

9/10

Riassumendo

Da Oriente a Occidente l’epidemia di Covid-19 dilaga come una peste destinata a cambiare la vita umana sul pianeta Terra. Le metropoli si spengono. I supermercati si svuotano. Le strutture del sistema collassano. Metà della popolazione mondiale è reclusa in regime di quarantena. Giuseppe Genna scivola tra le maglie del lockdown per riempire di parole l’orrore impronunciabile, 

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