Nel cortile del luogo in cui lavoro, qualche mese fa mi hanno presentato Mario Calabresi. Cioè, trenta secondi e una stretta di mano eh. Siccome ero in fase istituzionale ho dissimulato l’emozione con due parole e un controllo perfetto della mimica facciale, ma dentro di me stavo saltellando come il gol di Aquilani in Triestina Livorno 4 a 3.
Io sono profondamente grato dell’esistenza al mondo di Mario Calabresi: l’ho letto (moltissimo) e continuo a leggerlo, inseguendolo persino sui social come si cerca un bicchiere di acqua fresca dopo una sudata estiva. Con la stessa necessità di trovare un’isola di ragionevolezza e pensiero in un mondo ululante e citofonante.
Anche io, come tutti, ho avuto le mie “mattine dopo”, quelle giornate che iniziano dopo una Fine e che non sai da dove cominciare. L’esperienza, gli amici, il mio percorso mi hanno aiutato a capire che una “mattina dopo” non è mai una fregatura, ma un passo (incerto, doloroso, faticoso) verso la felicità.
A me sembra che Calabresi lo racconti bene, in queste sue pagine ricche di una umanità senza fine.
SCHEDA LIBRO
Autore: Mario Calabresi
Titolo: La mattina dopo
Editore: Mondadori – Strade blu
Pagine: 135
ISBN: 978-8804663195
Riassumendo
«Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo. Sappiamo tutti di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale, ma subito dopo viene aggredito dal dolore.» Quando si perde un genitore, un compagno, un figlio, un lavoro, una sfida decisiva, quando si commette un errore, quando si va in pensione o ci si trasferisce, c’è sempre una mattina dopo.