Liu Bolin è un artista cinese noto per le sue performance mimetiche: descrivere a parole la performance è complicato, proverò a evidenziare che – attraverso un dettagliatissimo body painting – Liu trasforma il suo corpo o quello dei suoi soggetti in una parte integrante dello sfondo.
Il MUDEC di Milano ospita una selezione delle opere di Liu Bolin, naturalmente sotto la forma di installazioni fotografiche. E’ una mostra che ha entusiasmato il sottoscritto e MoglieRiccia (inevitabile l’acquisto del catalogo), anche se nei miei occhi è rimasta un’evidenza assoluta: l’arte di Liu Bonin e le sue immagini diventano davvero potentissime nel momento in cui, oltre all’innegabile abilità realizzata, gli scatti raccontino una storia o veicolino un messaggio sociale. E’ il caso davvero emblematico della serie sui migranti, realizzata in Sicilia con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio: i profughi vengono ritratti integrati nello sfondo di una spiaggia e del mare o fusi nei barconi su cui hanno viaggiato. Sparendo, fantasmizzandosi, diventano un unicum con l’elemento naturale o con il mezzo di trasporto, così come rischia spesso di accadere nella cronaca quotidiana. Impossibile restare indifferenti.
Riassumendo
Una mostra che resta nella memoria.