L’altro giorno giochicchiavo con il cellulare in metropolitana: rientravo da una giornata impegnativa e (oh, capita) era molto meglio che il romanzo che stavo leggendo rimanesse nello zaino-borsa, che non me lo sarei goduto per niente. Ho infilato gli auricolari e fatto partire una popolare app dal logo verde per godermi un po’ di musica. Pochi minuti dopo, mi son reso conto che stavo muovendo la testa e battendo i piedi a ritmo (mai confesserò cosa stessi ascoltando). E siccome il romanzo che avevo nello zaino-borsa era Caro Signor M. di Koch, ho realizzato che nei libri dell’ottimo scrittore olandese ho spesso percepito lo stesso effetto: piaccia o non piaccia, Koch sembra muoversi nello sviluppo narrativo con un tempo che sente solo lui, e tu non sai quale sia la melodia che ci sta dietro.

Il giorno dopo, ho preso dallo zaino-borsa Caro Signor M. appena salito sull’autobus, e a mente più fresca l’ho trovato un buon romanzo: probabilmente un po’ lontano dalla vetta de La cena o di Villetta con Piscina, ma comunque un ottimo prodotto editoriale. Nella storia della misteriosa scomparsa di un professore liceale di storia, Jan Landzaat, nel coinvolgimento nella sua sparizione di due suoi allievi, e nelle altre trame che si intrecciano (incluse le vicende che raccontano del Signor M., scrittore di successo) ho intuito un equilibrio interessante e niente affatto scontato.
Ieri mattina, andando al lavoro ho finito Caro Signor M. Sceso dalla M1, dopo pochi metri la tracolla dello zaino-borsa ha ceduto improvvisamente con un rumore di lacerazione molto scenografico, mettendo alla prova i miei riflessi (ho perso) e facendomi pensare che avevo appena vissuto un’ottima metafora del finale del romanzo. Straaaaap.
SCHEDA LIBRO
Autore: Herman Koch
Titolo: Caro Signor M.
Editore: BEAT
Collana: BEAT
Pagine: 399
ISBN: 978-8865594582
Prezzo (amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 7,90, ebook: € 6,99
Riassumendo
Con tempi tutti suoi, i romanzi di Herman Koch sorprendono sempre. Tutto sommato consigliato