Anni fa sono caduto nelle spire della scrittura di Mauro Covacich, e non ne sono più uscito. Certo, ai tempi di Storia di pazzi e di normali avevo meno di vent’anni ed è tipico che ciò che ti colpisce a quell’età resti con te davvero a lungo. Ma non credo sia sufficiente a spiegare lo spirito con cui attendo ogni sua nuova uscita.
L’anno scorso era stato il turno di La città interiore, che ho divorato prima (amandolo), riletto poi (adorandolo), e da cui nei mesi successivi ho tratto letture e suggestioni, riprendendolo di tanto in tanto.
Quest’anno è arrivato Di chi è questo cuore, selezionato fra i 12 finalisti del Premio Strega 2019. E’ un romanzo di coraggio infinito, che si apre con una citazione di Alfieri (“Onde, se io non avrò forse il coraggio di dir di me tutto il vero, non avrò certamente la viltà di dir cosa che vera non sia”) che ne costituisce l’essenza come raramente capita quando si cita un classico. Covacich non si risparmia nulla, la sua vita è davvero in queste pagine, lo sono le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi dolori e le sue fatiche.

Curiosamente, in un altro romanzo che sto leggendo (Caro Signor M., di Herman Koch) viene rimproverato a uno dei tre protagonisti l’aver scritto con lucidità e ferocia della fine del suo primo matrimonio. Io non so se scrivere così del Vero sia un affronto, ma so che nelle pagine di Di chi è questo cuore ho trovato moltissime domande (e, nella vita, anche qualche risposta, grazie a Dio).
SCHEDA LIBRO
Autore: Mauro Covacich
Titolo: Di chi è questo cuore
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 246
ISBN: 9788893447713
Prezzo (amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 14,45, ebook: € 9,99
Riassumendo
Un romanzo infinitamente coraggioso e, spesso, altrettanto doloroso.