Avevo due problemi nell’affrontare Cat Person, raccolta di racconti di Kristen Roupenian pubblicato in Italia un annetto dopo l’incredibile successo sui social del testo che regala il titolo all’antologia nella sua versione italiana.
Il primo era quell’etichetta di “caso editoriale” che riesce a respingermi con tale veemenza da influenzare implicitamente il mio giudizio, offuscandolo senza pari (a quasi un anno di distanza ho ancora in canna una recensione trita-titolo di VOX, per dire).
Il secondo problema è rappresentato da Aimee Bender. Se usi gli hashtag #letteraturamericanacontemporanea e #racconti, il mio pensiero corre immediatamente ad Aimee Bender, una che troneggia nel mio Pantheon personale ai primissimi posti e che tra l’altro non pubblica da un bel po’, aggiungendo all’amore viscerale per la sua scrittura una buona dose di astinenza.
Cat Person non è una pessima lettura, per l’amor del Cielo, giocato tra l’altro su diversi registri narrativi e letterali che consentono di rimanere sempre a un millimetro di distanza fra l’intrigante e il malato, senza superare un confine che renderebbe il tutto… uhm… fastidioso. Alcuni dei suoi racconti sono certamente ben scritti (Look at your game, girl su tutti, probabilmente) e altri riescono a scatenare forti emozioni (La prova nel portafiammiferi), ma – colpa mia, colpa mia – non sono Aimee Bender, e non ne capisco il successo oltre una certa misura.

SCHEDA LIBRO
Autore: Kristen Roupenian
Titolo: Cat Person
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
Anno di pubblicazione: 2019
Pagine: 246
ISBN: 978-8806240462
Prezzo (Amazon.it, clicca per 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 14,87; eBook: € 9,99