Di Scurati avevo letto solo M (qui la recensione) che mi era piaciuto moltissimo. Sull’onda dell’entusiasmo avevo comprato Il sopravvissuto, che è rimasto per un po’ lì, nel limbo dei prossimi da leggere, e che finalmente ha raggiunto le mie sinapsi. Ne sono rimasto davvero colpito.
Due parole sulla trama: orali di maturità in una estate afosa in un qualunque liceo della provincia italiana. Uno degli studenti – tipo difficile, ribelle, eccetera – si presenta in aula, estrae una pistola e spara a tutta la commissione, risparmiando solo il professore di filosofia (il sopravvissuto, appunto).
“E’ con me che stava parlando. A voi non aveva niente da dire. A voi ha sparato.“
La struttura narrativa alterna dichiarazioni, testimonianze dei medici che hanno in cura il sopravvissuto, eventi, pagine del diario in cui il professore teneva traccia dei suoi rapporti con gli studenti; c’è – oltre alla storia di un professore “giapponese”, cioè autodefinitosi come uno che non si arrende nonostante (o meglio, perchè non sa) che la guerra è finita – c’è una scrittura che ha una commuovente attenzione per le parole, mai una di troppo, mai una sbagliata. C’è tantissimo a cui pensare, tantissimo che non ti lascerà dormire, in un romanzo certamente non semplice ma avvolgente.
Splendido esempio di letteratura italiana contemporanea, da custodire.
Se sono qui, invece che nel mio letto di morte, è piuttosto per un fatto personale. Lo si deve ad una vita umile, a una sorta di esistenza vegetale che germoglia, cruda e verde tra me e tutti quei ragazzi che mi attendono oltre questa porta scardinata. A loro mi lega il dramma in cui le generazioni degli uomini sono come le foglie. Una nasce mentre l’altra svanisce.
Scheda Libro
Autore: Antonio Scurati
Titolo: Il sopravvissuto
Editore: Bompiani
Collana: I tascabili
Anno di pubblicazione: 2005
Pagine: 370
ISBN: 978-8845258183
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flasibile: € 10,20; eBook: € 4,99