Che meraviglia! In Vivian, Christina Hesselholdt romanza la vita e l’opera di Vivian Maier, in un volume che ha tutto per essere un testo apprezzato dagli amanti della fotografia più esigenti e anche da chi abbia soltanto voglia di sapere qualcosa di più della bambinaia che scattò immagini sensazioni senza che nessuno ne sapesse nulla (ne ha scritto qui Michele Smargiassi con solita, impareggiabile perfezione).
I grandi recensori direbbero che il romanzo della Hesselholdt “supera la narrativa lineare”: si tratti di pensieri, immagini, esperienze che raccontano Vivian Maier con voci diverse e polifoniche (interventi diretti del Narratore inclusi): ne risulta un testo certamente non semplice ma ricchissimo di suggestioni, dalla scrittura mai banale e certamente profondo.
E’ in qualche modo inevitabile il “gioco del riconoscimento”: nella narrazione compaiono moltissimi riferimenti a immagini scattate da Vivian Maier (ve ne lascio un paio qui sotto, se mi leggete sul blog), ma non si tratta ovviamente del punto centrale del romanzo. Sono costretto ad appoggiarmi nuovamente a Smargiassi, che lo ha scritto perfettamente: “Vivian Maier (…) come fotografa dell’atto, e non dell’immagine. Siamo abituati a considerare la fotografia come un procedimento per realizzare un’immagine. Mentre è forse soprattutto un comportamento (mai come oggi, con l’uso conversazionale che se ne fa nell’ambiente della condivisione online), insomma un gesto, un approccio al mondo che può anche disinteressarsi di quel prodotto finale che è la fotografia stampata o proiettata.
Vivian di Christina Hesselholdt è un gran romanzo: non risolve un mistero, ma apre pensieri.


Scheda Libro
Autore: Christina Hesselholdt
Titolo: Vivian
Traduzione: I. Basso
Editore: Chiarelettere
Collana: Narrazioni
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 185
ISBN: 978-8832960723
Prezzo (Amazon.it): cartaceo copertina rigida: € 16; eBook: € 9,99
Riassumendo
Imperdibile (se amate la fotografia in particolare)