Contini è un detective delicato, figlio della scrittura precisa, avvolgente, quasi carezzevole di Andrea Fazioli. Uno che quando scrive sussurra e non grida, racconta e non imbroglia, accompagna e non travolge.

È con questa pacatezza che non scivola mai in una banale semplicità che si possono integrare due mondi apparentemente incompatibili: nell’indagine su una scomparsa che per il lettore è chiaramente un lontano omicidio, montagna e deserto condividono la Bellezza della scoperta, il timore del diverso e la gioia dell’incontro, la distanza che diventa terreno comune.

Fazioli modella sentimenti, disegna emozioni, stimola pensiero. E lo fa, mirabilmente, in un giallo, e chiamatelo ancora genere letterario minore…

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