Difficile che io ascolti musica mentre sto leggendo. Ma se la musica non arriva da una cassa stereo o da Spotify, ma sorge spontanea nel tuo cervello mentre stai assaporando i racconti di William Saroyan, quante chance hai di resistere? Nessuna.

Ragazzo coraggioso ha fatto scaturire nella mia scatola cranica una serie di note che rimbalzavano di sinapsi in sinapsi e non andavano via, senza per questo togliere un briciolo di piacere alla lettura della prosa apparentemente semplice e in realtà semplicemente cristallina di Saroyan. E se era inevitabile che “1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8” – secondo racconto della raccolta – richiamasse alla mia memoria Giovanni telegrafista di Jannacci, suggestioni musicali che sono seguite sono state quasi infinite: dai Sessantamila armeni raccontati da un semplice barbiere, ecco (l’umanità stanca di una ballata di De André) alla fiera arrabbiatura mista a desolazione di Io sulla terra (ascolti L’avvelenata e Canzone di notte n. 2 del maestro di Pavana), dalla strugente nostalgia di Sergio Endrigo a una melanconia di fondo in cui si sente echeggiare Luigi Tenco.

Ragazzo coraggioso mi ha regalato moltissime emozioni. E l’introduzione dello stesso Saroyan è fra le più belle introduzioni che io abbia mai letto.

SCHEDA LIBRO
Autore: William Saroyan
Titolo: Ragazzo coraggioso
Traduzione: C. Tarolo, M. Zapparoli
Editore: Marcos y Marcos
Collana: Gli alianti
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 234
ISBN: 978-8871688237
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 15,30

  • 8.5/10
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8.5/10

Riassumendo

Un poeta della semplicità e dell’emozione.

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