Nelle annate buone capita tre o quattro volte, e questa è una di queste: Piano D di Simon Urban mi ha fatto urlare al miracolo letterario.

Hai presente quel momento in cui chiudi l’ultima pagina del libro che ti stai gustando e vorresti telefonare agli appassionati di tutto il mondo per consigliare una lettura? Ecco, quello. Poi ti rendi conto a) che nonostante il Voice Over Ip la cosa rischia di trasformarsi in qualcosa di costoso – se non altro dal punto di vista energetico – e b) che tutto sommato hai a disposizione un blog dove poterlo raccontare e allora giù la cornetta e mani sulla tastiera.

piano D

Inizio col sottolineare che l’ambientazione storico-geografica potrà sembrare poco originale ma è irresistibile: siamo in un ipotetico 2011 in una ancor più ipotetica Germania Est che ha resistito alla (prima) apertura del Muro di Berlino e ha mantenuto un governo comunista filo-sovietico. Solo che siamo – appunto – nel 2011, e quindi mentre a Berlino Ovest ci si trastulla con gli Iphone, oltre la Cortina di Ferro si combatte con il display semifunzionante dello smartphone Minsk, mentre si suda tra le pellicole in plastica dei sedili delle Phobos (sostitute delle Trabant) e i cugini dietro il muro viaggiano in SLK.

Riportare le distanze tecnologiche che hanno contraddistinto i regimi comunisti ai giorni nostri, popolati da lanci di nuovi apparecchi ogni tre gironi, è un colpo di genio. L’altro, non meno funzionale alla trama, è immaginare una economia all’inevitabile tracollo che può essere salvata solo da un accordo con i russi da una parte e i vicini occidentali dall’altra: un gasdotto che attraversi la Germania Est et voilà, l’Europa energivora è accontentata e il regime può (provare a) sopravvivere.

Già, ma come è ovvio nulla va mai per il verso giusto e forze oscure tramano e fanno ritrovare, appeso ai piloni del gasdotto, un cadavere: in Occidente si grida al ritorno della Stasi e l’affare sembra dover saltare. Inevitabile indagare sul serio, e a uno (splendido) poliziotto dell’Est viene affiancato il più capace investigatore dell’Ovest, con effetti magnifici e a tratti esilaranti.

Piano D è un gioiello: vi godrete ognuna delle sue facciate, una dopo l’altra, anche perchè ha il pregio di vantare una bella trama gialla ma – soprattutto – di essere scritto BENE. Una scrittura da altra e alta letteratura, mi spingo a dire, senza alcun timore di essere smentito.

Non ha alcuna importanza che siate in spiaggia, in montagna o in una afosa città: Piano D è godibile, enormemente godibile ad ogni latitudine.

SCHEDA LIBRO
Autore: Simon Urban
Titolo: Piano D
Traduzione: R. Gado
Editore: Keller
Collana: Passi
Anno di pubblicazione: 2018
Pagine: 544
ISBN: 978-8899911287Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 16,15

  • 8.5/10
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8.5/10

Riassumendo

Una vera perla di genere. Imperdibile.

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