Nel leggere M. Una metronovela, saggio un po’ romanzesco e molto biografico di Stefano Bartezzaghi è stato inevitabile riprendere una vecchia abitudine che un po’ mi aveva abbandonato: puoi avere tutti gli attrezzi tecnologici che vuoi (smart-fono, Ipad, watch-coso e via dicendo), ma non c’è nulla come appuntarsi qualcosa scaturito da una lettura come una buona vecchia penna e il supporto cartaceo a disposizione in quel momento (post-it abbandonato nella borsa del pc o retro di una lettera ricevuta vanno più che bene).
Il problema poi è tradurre la scrittura canin-medicale che mi contraddistingue – specie se supportata dagli sbalzi della metropolitana – in qualcosa di intellegibile e adatta a un post su Capitolo23. Mi aiuta aver sfogliato l’ultima pagina ieri sera, tranquilli.
La prima cosa che devo assolutamente comunicarvi è che si è trattato – almeno per me – di una lettura intensa, nel senso che non sarei riuscito a dedicarci due/tre ore consecutive, come capita con quei romanzi che ti attanagliano il cuore e le pupille. Mantenendo la metafora metropolitana, direi che quindici, massimo venti fermate sono l’ideale: Bartezzaghi ha una (inevitabile) capacità di giocare con le parole che sul breve periodo funziona deliziosamente, su quello lungo un po’ meno. Aiuta, oggettivamente, che oltre che trattarsi di un vero inno alla milanesità l’autore racconti moltissimo della sua vita e inserisca persino una trama romanzesca (più che discreta).
Quello che mi ha colpito di più è stato però una sorta di percorso comune: come Stefano Bartezzaghi, anche io ho adorato scendere in fermate della metrò milanese quasi senza scopo, scoprirne gli angoli, interrogandomi sul perchè siano state posizionate qui e non lì. Come lui, ho ricordati i segnetti neri che sulle mappe della linea verde avvisavano dell’apertura a destra o a sinistra (e adesso che mi sono trasferito a Crescenzago dopo quindici anni di linea rossa, la cosa mi confonde ormai da mesi). Come lui, ho ascoltato leggende urbane sulla fermata di Turati, giocato sull’assonanza Rovereto-Rogoredo, trascorso pomeriggi a studiare la fermata di Loreto e il suo semi-inestricabile sviluppo sotterraneo.
Insomma, un saggio-romanzo-autobiografia non per tutti, forse. Ma per i milanesi di nascita o acquisiti, un volume di cui adorerete – assaggiandolo con calma e giusto dosaggio – ogni singola pagina.
SCHEDA LIBRO
Autore: Stefano Bartezzaghi
Titolo: M. Una metronovela
Editore: Einaudi
Collana: Frontiere Einaudi
Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 280
ISBN: 978-8806211424
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina rigida: € 14,60; eBook: € 9,99
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8/10
Riassumendo
Una adorabile compagnia.