Oltre a quanto già recensito, nella calda estate 2017 non mi sono fatto mancare:
L’afghano di Frederic Forsyth: non indimenticabile ma perfetto per quelle tre ore di lettura compulsiva senza troppi pensieri. Il più classico degli addestratissimi SAS inglesi cerca di prevenire il più classico degli attentati distruttivi di Al-Quaeda. Finale un filo raffazzonato, ha il merito di avermi fatto scoprire la cosiddetta Esplosione di Halifax, la più devastante detonazione non atomica mia vista sulla Terra (per giunta non intenzionale). Forsyth comunque inchioda sempre, eh.
Le gazze ladre di Ken Follett: dedicato dall’autore alle cinquanta spie al femminile inglesi che si dedicarono a opere di sabotaggio dietro le linee durante la seconda guerra mondiale, ed in particolare alle 14 che perirono in azione, Le gazze ladre è un romanzo solido, storicamente ben ambientato, che si legge (come direbbero gli apneisti) d’un fiato (io l’ho completato in una notte insonne fra toni, lampi e motociclisti che sgasavano sotto le finestre di un convento, ma questa è un’altra storia). Azione pagina dopo pagina, la giusta dose di suspense e l’unica pecca di indugiare eccessivamente su aspetti sentimental-romantici che a un bruto come me, a caccia di semplici sparatorie del ’40, sono apparse un filo melense. Tutto sommato promosso.
Mondo aeroporto di Daniel Mazza: il racconto ironico e divertente del “dietro le quinte” dell’industria turistica (aviatoria in particolare), da quanto accade in un agenzia di viaggi (“Buongiorno signora, volevo vedere per un viaggio di nozze. Ho già le idee chiare, ma vorrei un suo consiglio! La destinazione che abbiamo scelto sono le Seychelles… ma lei quale delle sei mi consiglia?”) ai banchi del check-in (“Preferisce un posto finestrino o corridoio?”“Grazie, per me posto finestrino, per l’aria.”) fino ai magnifici contributi delle (sante subito) assistenti di volo (“Senta, scusi, siccome la bimba non sta tanto bene, posso usare le maschere d’ossigeno dell’aereo per farle un po’ di aerosol?”)
Lettura innocente, spensierata, leggera come una piuma (in volo) e quindi perfetta nel pieno solleone. E chi non si riconosca in uno dei tipi di passeggero descritti dall’autore mente sapendo di mentire.