Me ne rendo conto: sembrerà banale – e non escludo che lo sia – ma un istante dopo aver concluso la lettura del romanzo La Storia di Elsa Morante le note dell’omonima canzone di De Gregori hanno iniziato a rimbombarmi tra le sinapsi.
Elsa Morante, lo scrivo subito, ci ha lasciato un romanzo straordinario. Non stupisce che sia il frutto di tre anni di lavoro e neppure che sia stato oggetto di critiche ed esaltazioni. Le cose grandi dividono, e questo è indiscutibilmente un grande romanzo.
“La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.”
La Storia siamo veramente noi. Siamo noi Ida, madre di due figli (uno dei quali frutto di violenza) nella Roma e nel Lazio dei primi anni 40, tra le privazioni terribili della guerra e un primo abbozzo di ricostruzione. Siamo Nino, figlio ribelle, soldato e poi partigiano disilluso, siamo il giudio Davide, un’esistenza tra sensi di colpa è utopia, siamo persino Bella, cane con un’anima se ne esiste una. Siamo soprattutto Useppe, bambino, vittima incolpevole di un mondo che non lo merita.
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
La storia è zeppo di pagine da ricordare: la morte di un soldato dell’ARMIR muove al pianto, il racconto degli effetti sul bimbo protagonista delle foto di un lager sono tra le pagine di più alta letteratura che io ricordi. C’è un punto in cui Useppe descrive il rumore del silenzio: è poesia in prosa, purissima.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
In realtà, mi accorgo di affidarmi a De Gregori perché ho poche parole (e perché le sue sono inevitabilmente migliori delle mie). So solo che continuo a cercare Useppe fra i bambini che mi circolano attorno in questo pomeriggio di mare, e che tutti i personaggi de La storia mi mancheranno. Tanto.
“Fu allora che Useppe imparò a passare il tempo pensando. Si metteva i due pugni sulla fronte, e cominciava a pensare. A che cosa pensasse, non è dato saperlo; e si trattava, probabilmente, di futilità imponderabili. Ma è un fatto che, mentre lui stava così a pensare, il tempo comune degli altri per lui si riduceva quasi a zero”
SCHEDA LIBRO
Autore: Elsa Morante
Titolo: La storia
Editore: Einaudi
Collana: Super ET
Anno di pubblicazione: 1974
Pagine: 704
ISBN: 978-8806219642
Prezzo (Amazon.it, 15% sconto): cartaceo copertina flessibile: € 13,60; eBook: € 6,99
PROGETTI
1001 libri da leggere (n. 681)
Letti: 84, da leggere: 917
LINKOGRAFIA
Le stanze di Elsa: versione digitale della mostra dedicata alla Morante nel 2006 (Fonte: Internetculturale.it)
La pagina dedicata all’autrice sul sito Einaudi
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9/10
Riassumendo
Semplicemente memorabile.